“L’introduzione del concordato preventivo biennale per Pmi e lavoratori autonomi e l’ampliamento della platea ammessa al regime di adempimento collaborativo comporterà una vera e propria rivoluzione. Si passerà infatti da una logica di controlli ex-post a una di collaborazione preventiva con l’amministrazione fiscale. I vantaggi inoltre raddoppiano con la flat tax incrementale. Il decreto correttivo della riforma fiscale (D.Lgs. n. 108/2024) introduce un meccanismo simile alla flat tax incrementale con l’intento di ridurre l’onere fiscale per i contribuenti che aderiscono al concordato preventivo biennale, laddove il reddito concordato per l’anno 2024 o il successivo anno 2025 sia eccedente rispetto al reddito 2023: viene infatti prevista la possibilità di applicare sull’extra reddito un’imposta sostitutiva (10, 12 o 15% a seconda del voto ISA ottenuto nell’anno 2023). Il vantaggio fiscale che ne deriva raddoppia nell’ipotesi in cui il reddito concordato sia inferiore al reddito effettivo nell’anno 2024 oggetto di imposizione: per il contribuente (vincolato a dichiarare il reddito concordato) il maggior reddito effettivo è completamente detassato; inoltre, l’extra reddito rispetto al quantum dichiarato per il 2023 è soggetto all’imposta sostitutiva e non all’IRPEF progressiva. Va inoltre precisato che sarà accettata anche la richiesta di adesione per il contribuente con debiti verso lo Stato superiori ai 5.000 euro, che sarebbero causa di esclusione, purché inseriti nella rottamazione quater e che sta regolarmente pagando al contrario di ciò che è stato riportato da alcuni organi di stampa”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia.