“La richiesta di una proroga del concordato preventivo biennale da parte dei professionisti è comprensibile ma tecnicamente non attuabile. L’intento del Governo è di utilizzare le maggiori risorse derivanti dal concordato e dalla sanatoria per gli anni 2018-2022 per ridurre la pressione fiscale al ceto medio già a partire dal 2025 ed una eventuale proroga non permetterebbe visti i tempi ravvicinati con la legge di bilancio di valutare l’entità della riduzione. Con uno sforzo non indifferente da parte del Governo è stato reso strutturale il taglio delle aliquote Irpef, introdotte per il 2024, e il cuneo fiscale con l’applicazione dell’aliquota del 23% fino a 28 mila euro”.
Lo dichiara Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del dipartimento Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia.