Fisco, verso taglio al ceto medio: Governo avanti su riforma Irpef

Il governo fa sul serio sulla riforma Irpef. Una riforma iniziata fin da quando il centrodestra è salito a Palazzo Chigi, attuata già dalla prima legge di Bilancio varata pochissime settimane dopo. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi medio-bassi è la misura più importante e corposa di tutte e tre le finanziarie varate fin qui, quella che occupa più spazio e a cui sono destinate le risorse più corpose.

Da tempo si parla di allargare queste misure, di andare oltre i redditi fino a 35mila euro annui a cui sono riservate e toccare anche chi guadagna di più, tra i 50mila e i 60mila euro. Lavoratori che certamente non possono essere considerati dei paperoni. E per quanto la copertura finanziaria sia stata abbastanza corta specialmente quest’anno, complici le pesanti clausole del nuovo Patto di stabilità voluto dalla Commissione europea e i quasi 40 miliardi di euro che ogni anno lo Stato è costretto a pagare come lascito del Superbonus di Conte e di Di Maio, il governo sembra pronto a dare un altro importante smacco alle opposizioni e a aggiungere un nuovo tassello alla riforma dell’Irpef.

Il viceministro Leo: “Serve prudenza ma bisogna agire”

A Telefisco del Sole 24 Ore, nei giorni scorsi, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha raccontato proprio tale possibilità. Ha spiegato, in effetti, che nel 2024 “ci sono stati recuperi” dall’evasione “per 32,7 miliardi”. Una cifra importante, per cui “bisognerà capire quali margini ci sono per un recupero strutturale che può essere messo a sostegno del ceto medio”. A tal fine, bisognerà valutare anche altri importanti e imprescindibili fattori, come l’aumento dell’occupazione e il suo flusso di risorse che genererà. “Ci lavoriamo – ha detto il viceministro – non posso impegnarmi sui tempi, ma sono interventi che devono essere fatti“. Sull’Irpef, ho tenuto a precisare Leo, “siamo intervenuti per gradi, da 4 aliquote siamo passati a tre, abbiamo fatto l’intervento strutturale su aliquote Irpef e cuneo fiscale, ampliando la platea dei soggetti interessati. L’aspetto importante per il futuro sarà venire incontro alla fascia che deve essere attenzionata del ceto medio. Parlo dei soggetti da 28mila e 50-60mila. Il problema sono le risorse e su questo stiamo lavorando con la Ragioneria e l’Agenzia delle Entrate”. Ma ovviamente serve prudenza: sono tutti interventi che “devono essere fatti in modo prudente per rispettare la nuova governance europea“.

Dopo le parole di Leo, ad Affaritaliani.it ha parlato anche Marco Osnato, deputato e responsabile economico di Fratelli d’Italia: “Ritengo – ha detto il membro del partito di Giorgia Meloni in merito alla riforma dell’Irpef – che si possa fare nel giro di qualche settimana, poi vedremo lo strumento (se sarà un decreto o altro) ma è una questione tecnica, l’importante è dare un segnale di riduzione della pressione fiscale anche al ceto medio. Diciamo – ha aggiunto – che mi auguro che nell’uovo di Pasqua ci sia questa sorpresa”. L’incognita è anche sulla soglia di reddito fino a cui potrà spingersi il taglio delle tasse. Ma Osnato è sempre chiaro: “Mi pare che le parole del viceministro Leo siano ottimistiche e credo quindi si possa arrivare fino a 60mila euro”.

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