“L’approvazione in CdM del decreto legislativo sulle pratiche sleali, prima, e la pubblicazione in Gazzetta poi, rappresenta un passo avanti significativo per combattere le pratiche sleali in agricoltura a danno del soggetto debole della filiera, l’agricoltore o l’allevatore, che troppo spesso vedono mortificato il proprio lavoro, in quanto schiacciato dallo strapotere di chi detiene le leve del mercato, obbligandolo, spesso, a vendere i propri prodotti sotto il costo minimo di produzione. Resta tuttavia l’insoddisfazione di non aver visto recepite alcune indicazioni che la Commissione del Senato competente in materia di Agricoltura e Agroalimentare aveva espresso, in particolare quella inerente ai termini di pagamento dei prodotti agricoli, previsti a 30 o 60 giorni a seconda della deperibilità del prodotto. Nulla in contrario ad applicare questa norma, ma il dubbio su come questa possa impattare su alcune filiere dal punto di vista finanziario non solo è legittimo ma è anche preoccupante. Come FdI avevamo chiesto una proroga di 18 mesi per permettere un adeguamento graduale dei flussi finanziari, soprattutto per alcune filiere come il vivaismo, dove i pagamenti in alcuni distretti vanno oltre gli otto mesi. Imporre per legge da un giorno ad un altro un pagamento a 60 giorni, rischia concretamente di far implodere il sistema, di fatto penalizzando proprio coloro che si volevano proteggere e tutelare. Oggi apprendiamo che il Ministero dell’Agricoltura ha aggiornato il proprio sito inserendo la voce “pratiche sleali” in cui si possono trovare le indicazioni di come segnalare abusi o pratiche sleali che poi potranno attivare l’intervento del ICQRF. Una pratica pericolosa in quanto spinge verso un vero e proprio stato di polizia se non ben coordinato, con il rischio di creare criticità difficilmente sanabile se non ben gestite. Spero che il ministro Patuanelli e il governo siano consapevoli delle conseguenze che questa norma potrà comportare, se non bene accompagnata con un tempo congruo di proroga, che purtroppo ad oggi non vediamo”.
A dirlo in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra, capogruppo in commissione Agricoltura.