“La sinistra ha chiesto e imposto questa discussione, sembrava che l’Italia dovesse cadere da un momento a un altro sotto la dittatura fascista, e invece adesso assistiamo a un Senato semi deserto. E questo perchè il fascismo è fortunatamente soltanto un’emergenza elettorale”.
A dirlo il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, nel corso del suo intervento in Aula sulle mozioni su iniziative volte a dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e mozioni su iniziative volte a contrastare ogni forma di violenza e di totalitarismo.
“La verità – continua il senatore Ciriani – è che quanto accaduto a Roma e Trieste c’entra ben poco con il fascismo, piuttosto con una gestione della pandemia dove, come abbiamo sempre detto, si sarebbe dovuto fare ricorso al buon senso ed al pragmatismo. Invece, si è alimentato un clima da muro contro muro, una guerra ideologica fatta in nome del green pass, rendendo impossibile tenere insieme i diritti del lavoro con quelli della sicurezza sanitaria”.
“Fin dall’inizio – spiega il capogruppo in Senato del partito di Giorgia Meloni – FdI ha chiarito che non spettava al Parlamento sciogliere una forza politica, qualsiasi essa fosse, perchè questo compito spetta per legge al governo o alla magistratura. L’idea di cancellare una forza politica che la pensa diversamente appartiene a una visione leninista e giacobina, che fermamente respingiamo. E questo anche se riguarda formazioni politiche che per noi sono un pericolo con la loro macchiettistica e caricaturale rappresentazione della destra”.
“FdI è altro rispetto a tutto questo e respingiamo con forza i tentativi di chi cerca di assimilare il progetto politico a cui otto anni fa diede vita Giorgia Meloni a questi movimenti. Così come non accettiamo dalla sinistra patenti di democraticità e ribadiamo che il nostro impegno è quello di occuparci dell’Italia, del suo futuro, di una democrazia parlamentare a cui partecipiamo per nostra volontà e non per concessione di qualcuno”, conclude il presidente Ciriani.