Foti (FdI): sacrificio beato Rivi invita a riflessione su pacificazione nazionale

“La commemorazione del martirio del beato Rolando Rivi, seviziato e ucciso nell’aprile del 1945 da un gruppo di partigiani, contribuisce a far riemergere episodi tragici avvenuti sul finire della Seconda guerra mondiale e rimasti nascosti per troppo tempo. Un inquietante silenzio che in molti casi ancora dura fino ai nostri giorni, continua a coprire – arrivando addirittura a negare – una serie di atrocità, come l’uccisione di dodici religiosi nella sola provincia reggiana tra l’aprile del 1943 e il 1946. Nel passato più recente l’atteggiamento di odio della sinistra verso il beato Rolando Rivi, ha portato al rifiuto della mozione presentata dal centrodestra per l’intitolazione di una rotatoria a Santarcangelo da dedicare alla sua memoria. La violenza subita da questo seminarista quattordicenne – ucciso per odio ideologico a causa della sua fede e proclamato beato nel 2013 da Papa Francesco – è una testimonianza di alto valore civile. Il suo sacrificio invita a una riflessione storico-politica e morale su una pacificazione nazionale che Fratelli d’Italia, con la propria azione, non smetterà mai di perseguire”.

Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, in occasione della commemorazione del martirio del seminarista Rolando Rivi che si è svolta oggi a Castellerano (RE) alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

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