Fra Giorgia Meloni e Donald Trump un rapporto speciale

Come è stato evidenziato da tanti organi di informazione, sia in Italia che negli Stati Uniti, l’incontro, non programmato, avvenuto a Parigi fra Giorgia Meloni e Donald Trump, in occasione della comune partecipazione alla cerimonia di riapertura  della cattedrale di Notre-Dame, ha rivelato l’esistenza di una forte sintonia, sia umana che politica, che lega il Presidente del Consiglio al presidente eletto degli USA. Oltre ai tradizionali legami transatlantici, che proseguono negli anni in maniera superiore alle varie colorazioni politiche di coloro i quali si alternano alla guida degli Stati Uniti o dell’Italia, la premier Meloni e il presidente Trump sono uniti da un riconoscibile collante ideale che è il conservatorismo occidentale e da una stessa visione del mondo fatte salve, ovviamente, quelle peculiarità che creano alcune istanze differenti fra il Nord America e il Vecchio Continente. Ne abbiamo parlato tante volte qui su La Voce del Patriota,  il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca fa ben sperare in un supporto d’oltreoceano a tutte le principali battaglie che vedono come protagonisti Fratelli d’Italia e i conservatori europei di ECR. Che saranno meno soli nel mondo nella richiesta di un’Europa capace di essere parte attiva nella NATO e non solo membro delegante, nella politica di attenzione verso le mire, geopolitiche e commerciali, della Cina, nella tutela dell’identità giudaico-cristiana dell’Occidente da proteggere dalle derive woke e gender, nella lotta all’immigrazione clandestina che rappresenta un’urgenza sia in America che in Europa, nel radicale riequilibrio, infine, di un malinteso ambientalismo trasformato in ideologia illiberale, (Green Deal europeo e simili). Trump, per dirla in parole semplici, può aiutare, di là, Giorgia Meloni, di qua, ma anche da questa sponda dell’Atlantico è possibile risultare utili ai cugini conservatori americani. Così la pensa James Carafano, esponente della Heritage Foundation, think-tank conservatore con sede a Washington. Giorgia Meloni è destinata ad essere la carta europea di Donald Trump, ossia, la principale interlocutrice in seno ai Paesi UE per la Casa Bianca, con la quale decidere proposte e strategie. Gli USA si interfacceranno, come è normale che sia, con la Commissione europea, che, secondo Carafano, sarà comunque pragmatica nei confronti dell’Amministrazione Trump, ma fra Roma e Washington, fra la donna piena di energia, come l’ha definita il presidente americano, e il Comandante in Capo degli Stati Uniti, esisteranno canali privilegiati. 

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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