Noi conservatori siamo per la libertá. Libertá contro il pensiero unico, contro chi pensa che la cultura sia a senso unico. Essere conservatori significa difendere i nuovi diritti digitali anche artistici dagli imperi del metaverso e della biopolitica digitale.
Cultura per noi è identitá, cultura è comunitá. È libertà di potersi detrarre un biglietto del cinema, del teatro o di un concerto come si fa con le medicine senza dover rinunciare ad altro perchè la cultura cura.
La libertà per gli artisti di poter lavorare sempre senza elemosinare. E lo diciamo proprio oggi che è la festa del lavoro. Perchè gli artisti sono lavoratori.
Noi siamo i conservatori italiani. Quello che veramente amiamo rimane, il resto è scorie come insegna Ezra Pound.
E noi amiamo il canto, la danza, il teatro, l’arte e la creatività italiana.
Essere conservatori oggi è difendere la bellezza e la musica
Ed è proprio di un grande musicista, Gustav Mahler, la piú bella definizione: “la tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri.”
Essere conservatori oggi significa pensare che il domani sia in noi ancora prima che accada. Beatrice Venezi è un simbolo di questa bellezza tutta italiana.
Tra i piú giovani direttori d’orchestra in Europa, dal Giappone alla Bielorussia, dall’Armenia alla Francia, dalla Gran Bretagna al Libano. A Beatrice Venezi è bastata una sola frase per mandare in corto circuito il politicamente corretto. Ecco a voi il DIRETTORE… BEATRICE VENEZI.”
Cosí sul palco della Conferenza Programmatica di FDI il deputato responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.