Fratelli d’Italia: regime fiscale agevolato per i pensionati stranieri al Sud

Avete presente quei servizi televisivi dove vi mostrano i nostri pensionati che si sono trasferiti ad esempio in Portogallo, perché lì per 10 anni almeno possono usufruire di un prelievo fiscale agevolato, cioè praticamente percepire la pensione lorda quasi per intero senza alcuna detrazione? E avete presente quando vi è baluginato in testa che potrebbe essere una possibilità anche per l’Italia quella di stabilire un regime fiscale agevolato per pensionati stranieri che vogliano trasferire la loro residenza nel nostro sud, che in quanto a bellezze naturali, clima ed eccellenze culinarie, al Portogallo non ha niente da invidiare. Ebbene, da oggi non è più così, perché Fratelli d’Italia, il partito politico di Giorgia Meloni, sta presentando un ddl che va proprio in questo senso.

La proposta di Fratelli d’Italia prevede di applicare alle regioni Sicilia, Calabria, Campania e Puglia il metodo “Portogallo”, cioè introdurre un regime fiscale di favore per i pensionati stranieri che spostano la residenza in queste 4 regioni italiane, appunto sul modello di quello che è stato stabilito dal governo portoghese. Fratelli d’Italia, perciò, chiede al Senato che sia calendarizzato con urgenza questo disegno di legge, che potrebbe essere realizzato in pochi mesi e servirebbe da volano allo sviluppo del Sud. Infatti, il ddl è pienamente compatibile con le regole dell’Unione Europea e non necessita di coperture finanziarie. Secondo le nostre previsioni, potrebbero esserci almeno 100mila nuovi arrivi nell’arco dei prossimi tre anni, in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, con un forte incremento dei consumi locali e degli investimenti privati, nonché dell’occupazione nei settori ricettivi, nella ristorazione e nella edilizia residenziale, oltre che nell’agroalimentare e nell’artigianato.

La proposta prevede che i pensionati che trasferiscono la propria residenza in uno dei comuni del Sud d’Italia possano optare per un’imposta sostitutiva agevolata, per la durata di dieci anni, dei redditi percepiti all’estero derivanti da pensioni e assegni assimilati, a condizione che non siano stati fiscalmente residenti in Italia per un periodo almeno pari a nove periodi d’imposta nel corso dei dieci precedenti l’inizio del periodo di validità dell’opzione. L’imposta che si dovrà versare, calcolata in via forfetaria, sarà pari a 6.000 € per ciascun periodo d’imposta. L’imposta dovrà essere versata in un’unica soluzione entro la data prevista per il versamento del saldo delle imposte sui redditi. Per l’accertamento, la riscossione, il contenzioso e le sanzioni si applicheranno, in quanto compatibili, le disposizioni previste per l’Irpef. L’imposta non sarà deducibile da nessuna altra imposta o contributo.

L’idea di Fratelli d’Italia ci pare molto interessante, e ricorda quella di Salvini che si rivolge a Calabria, Sicilia e Sardegna ed ha per obiettivo il ripopolamento di piccoli paesi rimasti spopolati dall’esodo verso le città. Il progetto salviniano si chiama “Zes-Aas”, e abbina Zone economiche speciali già esistenti a un progetto di “Alta accoglienza Sociale”. Il premio per chi trasferirà la residenza fiscale e vivrà almeno sei mesi e un giorno in una delle tre regioni sarà l’esenzione fiscale totale sulla pensione per dieci anni. I requisiti per i comuni ritenuti idonei al progetto sono stringenti, e richiedono: meno di 4000 abitanti e uno spopolamento del 20% negli ultimi 10 anni; la garanzia di una serie di servizi: raccolta differenziata, rete fognaria e illuminazione funzionante, decoro urbano, sanità in particolare pari al livello del Nord-Italia. Inoltre, i comuni che vogliano assicurarsi sgravi fiscali per arrivare a tali obiettivi potrebbero optare per un piano sanitario a breve termine, o farsi commissariare dal ministero della Salute per aumentare il livello di prestazioni.

La proposta di Salvini nasce dalla considerazione condivisibile che lo spopolamento progressivo del Sud Italia è un fenomeno che va arginato, in quanto riguarda 1 milione e 800.000 persone (in particolare giovani) che negli ultimi 16 anni sono emigrati altrove, come viene riportato da Svimez.

Tuttavia, rimangono alcune forti criticità da sottolineare:
1. Questa formula include anche i pensionati italiani, ed è di conseguenza meno efficiente, perché lo Stato verrebbe a perdere un forte introito. La proposta infatti non è immediatamente applicabile, soprattutto in funzione della copertura finanziaria necessaria, alla luce del fatto che chi prima versava l’Irpef poi non lo verserebbe più per 10 anni.
2. Riguardo il requisito del servizio sanitario efficiente, non è ancora chiaro quanti soldi ci vogliano per investire nella sanità locale, né a quali criteri debbano esattamente rispondere. È dunque un investimento al quale dovrebbero andare incontro dei comuni già fortemente in difficoltà.
3. La probabile evasione fiscale: non è chiaro come lo Stato intenda vigilare sulla veridicità delle dichiarazioni dei cittadini italiani che potrebbero fittiziamente spostare la propria residenza.

A differenza della proposta di Salvini, il disegno di legge di Fratelli d’Italia è immediatamente applicabile, e non necessita di alcun ulteriore adeguamento, in quanto rivolto esclusivamente ai pensionati stranieri o provenienti dall’Unione Europea e non agli italiani.

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