“Meloni voleva mantenere il giusto registro e non trasformare un evento luttuoso solenne in un happening politico. La presenza di tanti capi di stato e di governo non cambia la natura di un funerale: Meloni non avrebbe mai messo la sua necessità di mostrarsi influente sopra la celebrazione. Ha il senso della misura. La sua prima preoccupazione è stata di non mescolare sacro e profano, e di non sovraesporsi, data la natura dell’evento.”
Lo dichiara in una intervista all’Huffingtonpost, l’Eeuroparlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, co-presidente dei conservatori al Parlamento europeo.
“Bisogna pensare che ogni leader europeo ha una particolare attenzione alla pubblica opinione interna, com’è normale che sia. Da lì viene il tentativo di mostrarsi autorevoli, influenti. Non c’è niente di scandaloso, per carità. Ma così si spiega quel protagonismo. Per fortuna Giorgia non ha di questi problemi, e non ha bisogno di avere una visibilità sulla questione russo-ucraina, su cui peraltro la nostra opinione pubblica è meno sensibile. A lei interessa solo l’aspetto della difesa della popolazione ucraina e l’interesse nazionale, ovviamente. Ma tutto questo non le ha impedito di esercitare un’azione diplomatica. Ha in qualche modo facilitato un incontro tra Trump e Zelensky. Voleva che si parlassero. L’ultima volta, a Washington tra loro non era finita bene. Giorgia ha facilitato l’incontro, perché i due si chiarissero”.