G7 a Hiroshima: la dichiarazione sulla crisi in Ucraina per una pace globale, giusta e duratura

Tra i temi portati sul tavolo del G7 è stato posto quello relativo alla Guerra in Ucraina.
In merito a ciò durante il primo giorno di riunione, i sette leader hanno prodotto una dichiarazione ad hoc, per ribadire il fermo sostegno alla popolazione colpita dagli attacchi russi e la condanna nei confronti del Cremlino, che ha attaccato in maniera “illegale e ingiustificabile”.

I 15 mesi di guerra hanno provocato migliaia di vittime, hanno inflitto una sofferenza immensa alla popolazione ucraina e hanno messo in pericolo l’intero pianeta in termini di accesso a cibo ed energia.

Nella dichiarazione emersa dalla riunione del G7 si conferma l’impegno dei leader a fornire “supporto finanziario, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario”, e si impongono ulteriori sanzioni e misure per colpire “la Russia e tutti coloro che sostengono il suo sforzo bellico”. Oltre a ciò viene significativamente riconosciuto “il ruolo chiave che l’Ucraina svolge nella Comunità politica europea.”

Sono state intensificate e ampliate le sanzioni nei confronti della Russia al fine di minare ulteriormente la capacità di portare avanti la sua aggressione illegale. Le misure sono state varate alla luce del diritto internazionale, coerentemente con le disposizioni nazionali dei paesi coinvolti nel vertice.

In particolare, ci si propone di:

  • Limitare ulteriormente l’accesso della Russia alle economie dei paesi G7, con una privazione ai danni della Russia della tecnologia del G7, delle attrezzature industriali e dei servizi che supportano la sua macchina da guerra. Si continuerà a proteggere i prodotti agricoli, medici e umanitari, con ogni sforzo per evitare potenziali ricadute sui Paesi terzi;
  • Impedire l’elusione e l’aggiramento delle misure contro la Russia, lavorando insieme ai Paesi terzi affinché vengano rafforzate le restrizioni prese dal G7 in termini di beni, servizi o tecnologie soggetti a restrizioni da parte del G7;
  • Rafforzare il coordinamento per prevenire e rispondere a chiunque fornisca parti armi alla Russia e quindi continuare ad agire contro tutti gli attori dei Paesi terzi che sostengono materialmente la guerra della Russia;
  • Limitare ulteriormente l’uso del sistema finanziario internazionale da parte della Russia, con ulteriori misure contro coloro che sostengono intenzionalmente il finanziamento della guerra russa. Misure previste anche per ridurre la capacità russa di aggirare i divieti finanziari, anche impedendo alle filiali di paesi terzi delle banche russe di essere utilizzate allo scopo di evitare le sanzioni;
  • Ridurre le entrate della Russia per finanziare le sue aggressioni illegali adottando misure appropriate per limitare le entrate energetiche e le capacità estrattive future della Russia, sulla base delle misure adottate finora, tra cui i divieti di esportazione e il tetto massimo dei prezzi per il greggio e i prodotti petroliferi raffinati di origine russa trasportati via mare. Si intende continuare su questa strada affinché la Russia non sia più in grado di usare l’energia come arma;
  • Collaborare strettamente per limitare il commercio e l’uso di diamanti estratti, lavorati o prodotti in Russia per ridurre le entrate che la Russia ricava dall’esportazione di diamanti, continuando nell’impegno con i principali partner al fine di garantire l’effettiva attuazione di future misure restrittive coordinate, anche attraverso la tecnologia di tracciamento.

Sul tema del nucleare i Sette hanno sottolineato che “La retorica nucleare irresponsabile della Russia, l’indebolimento dei regimi di controllo degli armamenti e l’intenzione dichiarata di dispiegare armi nucleari in Bielorussia sono pericolose e inaccettabili”, anche alla luce della Dichiarazione congiunta dei leader dei cinque Stati dotati di armi nucleari del 3 gennaio 2022 sulla prevenzione della guerra nucleare e sulla corsa agli armamenti, sulla cui base i leader chiedono alla “ di impegnarsi nuovamente – con parole e fatti – sui principi sanciti in quella Dichiarazione”, perché le armi nucleari dovrebbero servire “a scopi difensivi, scoraggiare l’aggressione e prevenire la guerra e la sopraffazione”.

È stato infine ribadito il fatto che la potenza russa dovrà pagare per la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina, ricorrendo a tutte le misure possibili per trovare, trattenere, congelare, sequestrare e, se del caso, confiscare o incamerare i beni di quelle persone ed entità che sono state sanzionate in relazione all’aggressione della Russia.

I leader del G7 si sono trovati concordi sull’immobilizzare la Russia e i suoi beni fino a quando il paese non avrà pagato per tutti i danni che ha causato all’Ucraina. “Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e altre atrocità”, si legge nella dichiarazione.
“Condanniamo fermamente la deportazione e il trasferimento illegale di ucraini, compresi i bambini, dalle aree occupate dell’Ucraina alla Russia. Deploriamo anche i casi di violenza sessuale e di genere legati al conflitto contro gli ucraini. Accogliamo con favore l’istituzione del Centro internazionale”, hanno confermato i paesi riuniti a Hiroshima.

Infine, particolare attenzione è stata riservata alle esigenze dei Paesi vulnerabili, peggiorate dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. In particolare, con la guerra si sono aggravate le vulnerabilità economiche, si sono inasprite crisi umanitarie già terribili ed è cresciuta l’insicurezza alimentare e la malnutrizione a livelli senza precedenti. Per questo, ci si impegnerà con azioni concrete di collaborazione per migliorare e fornire a tutti garanzie e sicurezze in termini di cibo e di energia, che rappresentano i settori maggiormente colpiti.

Il vertice di Hiroshima ha rappresentato un momento di confronto, ma anche e soprattutto di riflessione per tutti i paesi coinvolti. Hiroshima vuole essere il “simbolo della pace” ed è per questo che si mobiliteranno tutti gli strumenti possibili per raggiungere “una pace globale, giusta e duratura in Ucraina”.
Perché la pace è l’unica soluzione possibile. Con questa dichiarazione da parte del Gruppo dei Sette e con l’impegno comune assunto ci si augura che l’Ucraina possa presto vivere in un futuro nel quale non è il più forte a dominare, ma sono la libertà, la democrazia e la giustizia a vincere.

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