Con questo articolo si chiude lo speciale de La Voce del Patriota con l’obiettivo di raccontare, senza filtri né mediazioni ideologiche, la prima metà del mandato del Governo guidato da Giorgia Meloni. Un racconto corale, affidato alle voci dei protagonisti che in questi due anni e mezzo hanno contribuito a realizzare un progetto politico tanto ambizioso quanto concreto.
Abbiamo parlato di immigrazione con Sara Kelany, di innovazione con Alessio Butti, di sicurezza e giustizia con Andrea Delmastro, di famiglia e valori con Maddalena Morgante, di volontariato con Maria Teresa Bellucci, fino ad affrontare le ombre ancora fitte lasciate dalla pandemia con Alice Buonguerrieri. Ne è emerso un affresco preciso e articolato di quella che, a tutti gli effetti, è la stagione politica più significativa della nostra Repubblica dopo il dopoguerra.
In un’epoca di profonde trasformazioni e sfide globali, l’Italia di Giorgia Meloni si sta affermando come una Nazione che non si accontenta di rincorrere gli altri, ma che ambisce a essere protagonista del proprio destino. Il governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, insediatosi nel 2022, ha dato vita a un progetto politico che coniuga orgoglio nazionale, pragmatismo e una visione chiara per il futuro.
Questo esecutivo, che definiamo con orgoglio il “governo dei patrioti”, si è distinto per la capacità di tradurre in atti concreti le promesse fatte agli italiani, affrontando con determinazione temi cruciali come la gestione delle ombre lasciate dalla pandemia, la centralità della famiglia, il valore del volontariato, la sicurezza, l’economia, l’immigrazione e la trasformazione digitale.
Lungi dall’essere un semplice esercizio di propaganda, l’azione di questo governo riflette un impegno profondo per ridare all’Italia il posto che merita nel panorama internazionale, senza mai chiedere scusa per aver difeso i propri valori e la propria identità.
Uno dei tratti distintivi di questo governo è la volontà di fare luce su un passato recente segnato da opacità e decisioni controverse. La gestione della pandemia da Covid-19, caratterizzata da misure restrittive spesso prive di fondamento scientifico, ha lasciato cicatrici profonde nella fiducia degli italiani verso le istituzioni. Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione durante l’emergenza sanitaria, ha preso un impegno chiaro: garantire trasparenza e verità. La Commissione d’inchiesta sul Covid, fortemente voluta dal partito, rappresenta un passo decisivo in questa direzione. Come dichiarato dall’onorevole Alice Buonguerrieri, il governo ha scelto di rompere con le politiche dei predecessori, reintegrando medici e operatori sanitari sospesi per la mancata vaccinazione, annullando multe ingiuste e sviluppando un piano pandemico che esclude lockdown generalizzati e l’uso esclusivo dei vaccini come soluzione terapeutica.
Queste scelte non solo rispondono a un’esigenza di giustizia, ma dimostrano una visione che pone il cittadino al centro, rifiutando approcci autoritari e promuovendo un dialogo aperto con la popolazione.
Parallelamente, il governo Meloni ha posto la famiglia come pilastro fondamentale della società italiana, riconoscendone il ruolo cruciale sancito dalla Costituzione. In un’epoca in cui i valori tradizionali sono spesso messi in discussione, l’esecutivo ha scelto di investire in politiche che sostengono la natalità, la genitorialità e la centralità della famiglia come nucleo primario della comunità.
Le parole dell’onorevole Maddalena Morgante, Responsabile Nazionale del Dipartimento Famiglia e Valori Non Negoziabili di Fratelli d’Italia, sintetizzano questa missione: il governo ha raggiunto risultati storici, come il record di occupazione femminile al 54% e il superamento delle 10 milioni di donne occupate. Misure come il taglio del cuneo fiscale, la decontribuzione per le mamme lavoratrici e la legge che rende l’utero in affitto reato universale testimoniano un impegno concreto per proteggere la dignità della donna e il diritto alla vita. Inoltre, la ferma opposizione all’ideologia gender e l’introduzione del consenso informato preventivo nelle scuole rafforzano il primato educativo della famiglia, garantendo che i genitori rimangano i principali riferimenti per i propri figli.
Un altro aspetto che rende unico questo governo è la sua capacità di valorizzare il tessuto sociale del Paese, riconoscendo il volontariato come una ricchezza inestimabile. Il Decreto del 9 luglio 2024, firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha segnato una svolta epocale per il Terzo Settore.
Come sottolineato dal Viceministro Maria Teresa Bellucci, il volontariato è una “palestra quotidiana” che forma cittadini responsabili e solidali. Grazie a questa misura, le competenze acquisite con almeno 60 ore di volontariato annuo sono ora certificate e spendibili in contesti formativi, lavorativi e nei concorsi pubblici. Questo provvedimento non solo premia l’impegno di migliaia di italiani che dedicano il loro tempo agli altri, ma rafforza l’idea che la solidarietà sia un pilastro della comunità nazionale.
La sicurezza e la giustizia rappresentano un altro cardine dell’azione di governo. In un mondo sempre più complesso, l’esecutivo ha scelto di rafforzare lo Stato di diritto, garantendo protezione e libertà ai cittadini. Si è investito nelle periferie con il “modello Caivano”, si sono rafforzate le dotazioni delle forze dell’ordine, si è affermato un principio chiave: difendere chi ci difende non è un gesto politico, ma un dovere morale. L’intervista al Colonnello (Ris.) Sergio De Santis lo ha chiarito in modo netto: senza rispetto per chi rischia la vita ogni giorno per la nostra sicurezza, non può esistere vera giustizia.
Anche sul piano economico l’Italia è tornata a essere protagonista. Crescita del PIL, record storico di occupazione, boom dell’export agroalimentare, super deduzioni per le nuove assunzioni, riforma fiscale attesa da decenni. Il Made in Italy è tornato ad essere sinonimo di eccellenza e competitività, non solo nei mercati internazionali ma anche nella percezione di sé che il Paese ha recuperato. È finito il tempo delle pacche sulle spalle e delle genuflessioni a Bruxelles: oggi l’Italia siede al tavolo da pari, forte delle sue idee e dei suoi risultati.
Sull’immigrazione, il cambio di passo è evidente. Con la linea Meloni si è detto basta al caos dei porti aperti. Gli sbarchi sono crollati, i rimpatri aumentati, le morti in mare dimezzate. Non si è rinunciato all’umanità, ma si è riaffermato il principio di legalità. È la dimostrazione che sovranità e solidarietà possono coesistere, quando a guidare è una visione chiara e non il ricatto emotivo.
La trasformazione digitale, sotto la guida del Sottosegretario Alessio Butti, ha assunto il ruolo di asse strategico del rilancio. Digitalizzazione della PA, intelligenza artificiale, cybersecurity, identità digitale europea: l’Italia si sta posizionando come leader anche in questo campo, costruendo le basi per una sovranità tecnologica che in futuro farà la differenza.
Ma ciò che più colpisce è lo spirito con cui tutto questo viene portato avanti. Un governo che non si piega, che non chiede scusa, che non teme il confronto. Un governo che ha ridato voce a milioni di italiani rimasti inascoltati per troppo tempo. Un governo che non ha paura di difendere l’Italia, la sua storia, la sua cultura, la sua identità. In un mondo dominato dal conformismo e dall’omologazione, l’Italia si erge come un esempio di libertà e coerenza.
Giorgia Meloni non guida semplicemente un esecutivo, ma una comunità di destino che ha riaffermato, nei fatti, il significato della parola Patria. E proprio per questo, a metà mandato, possiamo dirlo con chiarezza: grazie a Giorgia, oggi l’Italia è più forte dei poteri forti.