In occasione della Cop29 che si è tenuta ieri a Baku, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha voluto lanciare un messaggio agli altri Stati, ovvero la necessità di un “approccio pragmatico’’ che sostituisca quello ideologico e green tanto caro alla sinistra, che però non ha prodotto alcun risultato concreto. L’intervento di Meloni si è focalizzato sull’importanza di un approccio realistico nella lotta al cambiamento climatico, ponendo l’accento sul contributo italiano “sulla fusione nucleare” – definendola “svolta storica” e, allo stesso tempo, oltre a chiedere una collaborazione più fitta con gli altri Stati, ha voluto rimarcare l’importanza di “superare le divisioni tra nazioni sviluppate ed economie in via di sviluppo”.
Sulla decarbonizzazione, ha sottolineato il premier, serve una strategia bilanciata e diversificata, dove ogni tecnologia disponibile possa essere sfruttata per favorire una transizione sostenibile. In un contesto globale in cui l’energia è una delle sfide più critiche, Meloni ha ribadito l’importanza di non escludere a priori nessuna tecnologia, superando approcci ideologici che rischiano di frenare l’innovazione e l’efficienza energetica.
L’Italia è impegnata in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, ma è necessaria la cooperazione di tutti gli Stati, in quanto le responsabilità sono condivise e bisogna “superare le le divergenze tra Paesi sviluppati e Paesi emergenti”.
“A Dubai – ha precisato Meloni – ci siamo fissati degli obiettivi ambiziosi, arrivare a questi obiettivi richiede la cooperazione di tutti a partire dai maggiori emettitori e con un supporto finanziario adeguato, stiamo lavorando per un compromesso efficace”. “Dobbiamo proteggere la natura avendo al centro l’uomo. Un approccio troppo ideologico e poco pragmatico su questo tema rischia di portarci fuori dalla strada del successo”.
Giorgia Meloni cita William James: “Agisci come se quel che fai facesse la differenza. Perché la fa”
“Dobbiamo avere una visione globale realistica. La popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi entro il 2030 e il PIL globale raddoppierà nel prossimo decennio. Ciò aumenterà il consumo di energia, anche per il crescente fabbisogno richiesto dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale.” Ha detto il Presidente del Consiglio.
Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento, ha tracciato le linee di una visione ambiziosa e concreta per la politica climatica ed energetica globale, ribadendo il ruolo chiave dell’Italia come promotrice di una “nuova diplomazia energetica” che favorisca la cooperazione tra il Nord e il Sud del mondo. Per Meloni, la transizione energetica non può prescindere dalla collaborazione globale, poiché i destini delle nazioni sono intrecciati e interdipendenti. “Dalle connessioni energetiche”, ha affermato, “possiamo trarre grandi opportunità”.
Il Presidente del Consiglio ha spiegato come l’Italia stia lavorando per trasformare la diplomazia energetica in un volano di sviluppo condiviso, specialmente attraverso il “Piano Mattei per l’Africa”. Questa strategia, orientata verso una cooperazione paritaria con i Paesi africani, integra i temi del clima e dell’energia, riconoscendo le grandi potenzialità dei Paesi africani nel campo delle energie rinnovabili. Meloni ha espresso soddisfazione per il fatto che la presidenza azera della Cop29 abbia dato spazio a questa visione, inserendo il nesso clima-energia nell’ambito dell’iniziativa “Climate for Peace”, un programma che punta a consolidare la pace attraverso lo sviluppo sostenibile.
Sotto la presidenza italiana, il G7 ha lanciato progetti concreti per sostenere il progresso energetico e climatico dell’Africa. Meloni ha ricordato, in particolare, l’iniziativa “Energy for Growth in Africa”, che mira a sviluppare infrastrutture per la produzione e la distribuzione di energia verde, un investimento non solo per la transizione ecologica del continente ma anche per il miglioramento delle condizioni socio-economiche locali. In aggiunta, l’“Adaptation Accelerator Hub” è stato promosso per aiutare le Nazioni più vulnerabili ad affrontare i cambiamenti climatici, dotandole di strumenti e risorse per adattarsi e mitigare i rischi legati al clima.
Con il Piano Mattei e le iniziative promosse dal G7, l’Italia si conferma in prima linea nel creare una rete di collaborazione capace di affrontare le sfide ambientali del nostro tempo, guardando al futuro con una prospettiva di sviluppo inclusivo e sostenibile.
“Io sono una madre, e come madre niente mi gratifica di più di quando lavoro per politiche che permetteranno a mia figlia e alla sua generazione di vivere in un posto migliore. Quindi, come diceva William James: “Agisci come se quel che fai facesse la differenza. Perché la fa”. Ha concluso così il suo intervento, Giorgia Meloni da Baku, alla COP29, citando il filosofo William James.