Giorgia Meloni e il discorso da leader della destra europea alla kermesse di Vox

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Un intervento da leader della destra europea quello di Giorgia Meloni, che in 15 minuti ha indicato chiaramente la strada da seguire per la nuova Europa che nascerà dalle elezioni dell’8 e del 9 giugno e che molto probabilmente cambieranno le sorti dell’Unione europea. I sondaggi mettono pressione alla sinistra, i numeri per formare per la prima volta una maggioranza di centrodestra ci sono abbondantemente. Giorgia Meloni lo sa e c’è bisogno di unità per sconfiggere le “alleanze innaturali e controproducenti” che, proprio come in Italia, hanno governato anche in Europa, seguendo le “priorità sbagliate” delle teorie gender e delle derive green. Ideologie che hanno trasformato l’Europa in un “continente stanco, sottomesso e anche un po’ viziato, che pensava di poter scambiare identità con ideologia, libertà con comodità, e oggi paga inevitabilmente il prezzo delle sue scelte”. Ma non c’è da disperare: “Non tutto è perduto”, ha sentenziato Giorgia Meloni. “Il nostro continente – ha aggiunto – vive una fase di grande incertezza, di declino, e ha bisogno di noi. La sinistra europea, causa principale di questo declino, ci accusa di voler distruggere l’Europa. Ma le bugie sono sempre una buona notizia, perché chi ha bisogno di nascondere qualcosa mente. E ciò che la sinistra deve cercare di nascondere agli occhi dei cittadini è che sono stati loro, con le loro ricette folli, il loro centralismo ideologico, la loro mancanza di visione, i principali artefici dei fallimenti di questa Unione Europea, gigante burocratico che pretende di regolamentare tutti gli aspetti della nostra vita pur non riuscendo ancora a darsi una chiara missione geopolitica”.

    La destra smentisce le certezze dei progressisti

    Il videomessaggio di Giorgia Meloni alla kermesse di Vox, ieri, è parso come un appello alle destre europee a non tirarsi indietro davanti alla battaglia contro le ideologie del mondo perbenista, ricordando che soltanto una svolta conservatrice, possibile con il voto dell’8 e del 9 giugno, potrà trasformare l’Europa da feudo, luogo di nascita e laboratorio delle teorie più progressiste a un’unione di Stati-nazione, di popoli che conservano la propria identità davanti alle sfide del terzo millennio. “Quando la storia chiama – ha detto – le persone come noi non si tirano indietro. Non lo abbiamo fatto finora e non lo faremo, tantomeno adesso. Avete avuto – ha poi asserito rivolgendosi ai “ai tanti militanti e ai tanti giovani presenti” alla convention di Vox – il coraggio di non lasciarvi influenzare dal pensiero unico dominante. Avete deciso che i valori conservatori sarebbero sempre stati i pilastri della vostra vita, di lottare per ciò in cui credete”. Difesa dei valori comunitari che potrà avvenire soltanto grazie a un rinnovato pensiero conservatore, smentendo, ancora una volta, le voci su un possibile pericolo per la democrazia: “Dicevano – ha aggiunto Giorgia Meloni – che non saremmo stati all’altezza. Che volevamo distruggere l’Europa. Dicevano che non saremmo mai diventati abbastanza credibili per contare, per essere decisivi. E mentre loro si godevano le loro rasserenanti certezze, noi abbiamo lavorato e guadagnato terreno, credibilità, spazio”. Strategia vincente in Italia: Giorgia Meloni, che solo pochi anni fa rivendicava alla stessa platea di Vox di essere “una donna, una madre, una cristiana”, con la stessa forza ieri ha sottolineato con orgoglio che “oggi Fratelli d’Italia è il primo partito italiano e ho l’onore di servire la mia nazione come capo del governo. E anche se alcuni non si sono ancora rassegnati, e altri si chiedono come sia potuto succedere, io sono il primo presidente del Consiglio della destra nella storia della Repubblica italiana, e sono addirittura una donna”.

    Meloni conquista la leadership europea

    La nuova Europa dovrà nascere dall’unità della destra (“Nessun cambiamento – ha infatti spiegato la premier – in Europa è possibile senza i Conservatori europei, e questo è un fatto. Noi siamo il motore e i protagonisti della rinascita del nostro Continente). Appello al quale ha risposto anche Marine Le Pen, che sempre da Madrid, ha ammesso che con la Meloni “ci sono punti in comune”, aggiungendo che “non c’è dubbio che ci siano delle convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa”. Giorgia Meloni, insomma, ha preso la leadership della destra europea ed è pronta a scalare, proprio sulla scia di quanto fatto in Italia, i vertici delle Istituzioni comunitarie. Per cambiare l’Europa.

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