Giovanni Amoroso è il nuovo presidente della Corte Costituzionale, riunitasi oggi per eleggere il successore di Augusto Barbera, il cui mandato è scaduto lo scorso 21 dicembre.
Come primo atto, il neo presidente eletto ha nominato vicepresidenti della Corte Francesco Viganò e Luca Antonini. Amoroso, già presidente facente funzioni dalla scadenza del mandato di Barbera, è stato vice presidente della Corte dalla nomina di Barbera alla guida di Palazzo della Consulta.
Nato a Mercato Sanseverino, in provincia di Salerno, il 30 marzo 1949, è stato eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017; il suo mandato da presidente scadrà pertanto il 13 novembre del 2026. Sposato e padre di due figli oltre che 4 volte nonno, il neo presidente è stato eletto all’unanimità da una Corte non nel plenum del suo Collegio, ma al minimo legale per poter deliberare, con 11 giudici su 15. Il curriculum vitae di Amoroso è brillante fin dall’esordio: ha conseguito con lode il diploma di laurea in giurisprudenza nell’anno 1971 presso l’Università degli studi La Sapienza di Roma, discutendo una tesi in economia politica sul tema ”Corso dei cambi e bilancia dei pagamenti”.
Nominato magistrato il 27 marzo 1975, si è collocato al secondo posto della graduatoria finale; ha svolto le funzioni di pretore penale presso la pretura di Bergamo (1976-1980) e di pretore del lavoro presso la pretura di Roma (1980-1984).
Nel 1984 è stato assegnato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione, dapprima come magistrato di tribunale (1984-1989) e poi come magistrato d’appello (1996-2000), venendo applicato alla Sezione Lavoro e partecipando ai collegi come relatore e poi estensore delle pronunce adottate. Nel periodo 1986-1989 è stato altresì applicato al Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione, tenendo anche corsi di apprendimento del sistema Italgiure delle banche dati della Corte.
L’esperienza a Palazzo della Consulta di Amoroso, comincia dal 1990, quando fino al 1996 è stato collocato fuori ruolo della magistratura in quanto assistente di studio a tempo pieno del giudice costituzionale Renato Granata.
Successivamente – rientrato in ruolo come magistrato d’appello applicato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione – ha proseguito dal 1996 al 1999 come assistente di studio a tempo parziale del giudice costituzionale Renato Granata, eletto presidente della Corte. In seguito, dal 1999 al 2008, rimanendo in ruolo come magistrato della Corte di cassazione, è stato assistente di studio del giudice costituzionale e poi presidente Franco Bile.