“Quella di ieri è stata una giornata storica, un primo passo di quella che è una delle riforme più importanti di questa legislatura. Siamo tutti consapevoli della grave crisi della magistratura che è emersa con lo scandalo Palamara, un sistema fondato sulle correnti che ha pesantemente condizionato ogni attività delle toghe. Quel sistema esiste ancora, è forte e radicato. Questa riforma affronta il nucleo fondamentale su cui si è costruito quel sistema e su cui si fonda il dominio delle correnti e ha l’obiettivo di liberare finalmente la magistratura dal condizionamento delle correnti politicizzate e restituire piena libertà a ogni singolo magistrato che deve essere soggetto solo alla Costituzione e non al potere delle correnti” – È quanto ha dichiarato il Presidente della Commissione Giustizia a Montecitorio, Ciro Maschio, in un’intervista al quotidiano L’identità.
Tra gli obiettivi della riforma, ricorda Maschio, c’è anche quello di “realizzare un perfetto equilibrio come previsto dal modello del processo accusatorio che è in vigore nel nostro codice di procedura penale che vede una parità di condizioni tra accusa e difesa di fronte a un giudice che sia terzo ed equidistante. Attualmente, con la condivisione delle stesse dinamiche all’interno della stessa carriera tra giudici e Pm non sempre c’è questa garanzia di terzietà o di totale indipendenza di giudizio da parte dei giudici rispetto ai magistrati, quindi la separazione delle carriere può essere un importante passo avanti in questa direzione come del resto avviene nella gran parte, se non quasi nella totalità, degli ordinamenti europei e occidentali”.