16 gennaio 2025, festività di san Marcello Papa. Sarà un giorno da ricordare nella storia italiana. Primo via libera alla Camera al disegno di legge costituzionale ‘Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare’. Il testo, composto da otto articoli, interviene modificando gli articoli 87, 102, 104, 105, 106, 107, 110 della Costituzione.
Il disegno di legge costituzionale ha l’obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. A tal fine viene prevista una riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm) con due diversi organi di autogoverno. Vengono istituiti il Consiglio superiore della magistratura giudicante e il Consiglio superiore della magistratura requirente: entrambi gli organi sono presieduti dal presidente della Repubblica e ne fanno parte di diritto, rispettivamente, il primo presidente della Corte di Cassazione e il procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti di ciascuno dei Consigli superiori sono sorteggiati per un terzo da un elenco di professori ordinari, di università in materie giuridiche e di avvocati con almeno quindici anni di esercizio compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. I vicepresidenti di ciascuno degli organi sono eletti fra i componenti sorteggiati dall’elenco compilato dal parlamento. I componenti designati mediante sorteggio durano in carica quattro anni e non possono partecipare alla procedura di sorteggio successiva.
Viene istituita inoltre l’Alta Corte disciplinare cui è attribuita la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari giudicanti e requirenti. L’Alta Corte è composta da quindici giudici selezionati con le seguenti modalità: tre componenti nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni di esercizio; tre componenti estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune; sei componenti estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti; tre componenti estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti. Il presidente dell’Alta Corte deve essere individuato tra i componenti nominati dal presidente della Repubblica e quelli sorteggiati dall’elenco compilato dal Parlamento.
Il disegno di legge prevede, quindi, la possibilità di impugnare le sentenze dell’Alta Corte dinnanzi all’Alta Corte medesima, che giudica in composizione differente rispetto al giudizio di prima istanza. Trattandosi di un disegno di legge costituzionale quella di oggi è la prima delle quattro letture previste, il testo passa ora all’esame del Senato. Sarà sottoposta a referendum se la legge non verrà approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Il ministro Nordio: la ‘separazione delle carriere’ è un grande successo
“La separazione delle carriere è stato un grande successo di questo governo ed anche della mia storia personale”. Lo ha detto il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nel corso del suo intervento al question time in Senato, rispondendo ad una interrogazione di Italia Viva. In aula, il responsabile del dicastero di via Arenula ha poi aggiunto: “Abbiamo eliminato il reato di abuso di ufficio che pesava in maniera imponente nel numero dei processi. Poi ne abbiamo introdotti, come i ‘rave party’. A cosa è servito? Non sono stati più fatti, ha avuto un effetto deterrente. Sulle carceri ci sono dei numeri che faranno vedere cosa si è fatto e cosa faremo – aggiunge Nordio – in generale l’aumento dei reati che avvengono sull’onda di allarmi sociali avvengono su vuoti di tutela”. Insomma – ha detto ancora il guardasigilli – “in generale comprendo che le cose che ho scritto in 30 anni possono non essere completamente realizzati, ma la madre delle riforme, la separazione delle carriere oltre al sorteggio dei magistrati per la Corte di giustizia avrà effetti positivi sulla magistratura”. Fermo restando che la magistratura deve continuare ad essere indipendente dal potere politico con le riforme sul Csm verrà rotto “il legame patologico che unisce elettore ed eletto”.