“Un intervento, quello del min. Crosetto, di lampante buonsenso. Non c’è bisogno di essere di destra o di sinistra per ripassare i dettami costituzionali e ricordare le corrette relazioni che debbano intercorrere tra i diversi poteri dello Stato. Così come, conseguentemente, chi non si ritiene proprietario della magistratura non può omettere i contenuti molto al di fuori delle proprie competenze emersi da fazioni politicizzate della stessa. Come si fa a non dichiararsi preoccupati e a non stigmatizzare le dichiarazioni lette in aula dal ministro e da diversi parlamentari di maggioranza e opposizione svolti da singoli giudici che ritengono che la loro sia una casta e non un ordine funzionale al buon andamento della democrazia italiana. Non sono i giudici a dover scendere in campo per contrastare presunte derive maggioritarie, né a loro appartiene il potere di contrastare eventuali sbavature costituzionali. Ci sono organi preposti a farlo, politici e tecnici.
Riascoltare i passi del convegno, more solito, di Magistratura Democratica fa rabbrividire. Si ha la netta sensazione di avere di fronte un gruppo di magistrati che si sente al di sopra della legge, depositario di una missione civilizzatrice, con evidenti intenzioni di sostituirsi alle prerogative che il Parlamento esercita per conto del popolo sovrano.
Messe tutte insieme le surreali rivelazioni emerse dagli interventi dei deputati Mulè, Matone, Costa, Giachetti compongono a mio giudizio un vero e proprio manifesto eversivo che altera l’equilibrio degli organi costituzionali. Il dovere di tutto il Patlamento deve essere quello di presidiare questo equilibrio e difendere le migliaia di magistrati liberi che fanno silenziosamente il loro dovere”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.