Gli italiani tornano a credere nello Stato. Superati i 6.000 miliardi nei salvadanai delle famiglie

La fiducia cresce, insieme alla ricchezza finanziaria. Tornano in auge BTP e fondi comuni. La sfida: trasformare i risparmi in motore dell’economia nazionale.

Nel cuore di un’Europa in affanno, l’Italia riscopre una delle sue virtù storiche: il risparmio. Secondo l’ultima analisi della FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani – la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ha superato per la prima volta nella storia la soglia dei 6.000 miliardi di euro, attestandosi a 6.030 miliardi nel 2024, con un incremento di 249 miliardi rispetto al 2023 (+4,3%) .

Più investimenti, meno liquidità: il risparmio cambia volto

Il dato che più colpisce non è solo la crescita assoluta, ma la metamorfosi nella composizione del risparmio: meno soldi fermi sui conti, più investimenti mirati. I fondi comuni d’investimento sono cresciuti del +17,6%, passando da 722 a quasi 850 miliardi di euro. Gli investimenti in BTP, BOT e obbligazioni sono saliti da 431 a 493 miliardi, registrando un balzo del +14,3% in un solo anno. In cinque anni, le obbligazioni hanno visto un aumento complessivo dell’83,7% .

Non si tratta di un fenomeno passeggero: dal 2019 ad oggi, il patrimonio finanziario delle famiglie italiane è cresciuto di ben 1.367 miliardi di euro (+29,3%) . È il segnale di una crescente consapevolezza finanziaria: gli italiani non si limitano più a conservare, ma iniziano a investire con criterio.

BTP e titoli di Stato tornano protagonisti

Il ritorno dei BTP è forse il dato più politico tra quelli emersi. Con la quota detenuta dalle famiglie in crescita da 272 a 309 miliardi in un anno (+13,9%), lo Stato si conferma beneficiario della fiducia popolare. A spingere questo trend sono i rendimenti più alti, ma anche l’introduzione di formule pensate per i piccoli risparmiatori, come le recenti emissioni retail.

In questo contesto, ha dichiarato Arianna Meloni:

“Le famiglie italiane sono tornate a credere nei titoli di Stato. La spiegazione è semplice: siamo tornati ad essere credibili. L’economia è ripartita, è ripartita l’occupazione” .

La sfida: trasformare i risparmi in crescita reale

La crescita del risparmio è anche una sfida per la politica. Come ha sottolineato il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni:

“Il risparmio è un’ancora sociale da tutelare. Serve un indirizzo strategico: non basta conservarlo, bisogna orientarlo con intelligenza per sostenere l’economia reale, l’innovazione, il lavoro” .

I conti correnti e i depositi, pur continuando ad attrarre risorse (1.593 miliardi, +1%), scendono come peso percentuale sul totale della ricchezza (dal 31,1% del 2019 al 26,4% del 2024), mentre le azioni salgono al 29,1% e i titoli di Stato e le obbligazioni all’8,2%. Una diversificazione netta, segno di un’Italia che guarda avanti.

Un terzo dei risparmi in azioni, un quarto in liquidità

La nuova composizione dei portafogli delle famiglie italiane si può sintetizzare così:

  • Azioni: 1.755 miliardi (29,1%)
  • Conti correnti e depositi: 1.593 miliardi (26,4%)
  • Polizze assicurative: 1.133 miliardi (18,8%)
  • Fondi comuni: 850 miliardi (14,1%)
  • Bot, BTP e obbligazioni: 493 miliardi (8,2%)
  • Altri strumenti (derivati, crediti, conti esteri): 207 miliardi (3,4%)

Il dato più debole è proprio quello delle polizze vita, che registrano la crescita più modesta nel quinquennio, ma resistono per la natura di strumento sicuro. In calo netto, invece, il comparto “altro” (-8,1%).

L’Italia in controtendenza in Europa

Il boom del risparmio privato si accompagna a un altro segnale incoraggiante: crescono anche gli investimenti esteri in Italia, come ha sottolineato Arianna Meloni negli ultimi giorni. Una doppia conferma della ritrovata credibilità economica dell’Italia.

A Lecce, durante un’iniziativa sul lavoro poi sospesa per rispetto verso il brigadiere ucciso Carlo Legrottaglie, la stessa Meloni ha ribadito:

“Registriamo il record di occupati dall’Unità d’Italia. Andremo avanti facendo ciò che abbiamo promesso” .

In un momento storico in cui l’Europa oscilla tra stagnazione e instabilità, l’Italia riscopre la propria solidità grazie ai risparmi delle famiglie. Una risorsa imponente, che chiede di essere valorizzata, non ingessata. Il risparmio privato non è solo un segnale di prudenza: può diventare il motore silenzioso di una nuova stagione di crescita nazionale.

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