Global Compact, l’Ungheria avverte: ONU tenta di inserirlo in diritto internazionale

L’Ungheria e altri paesi con posizioni analoghe, come la Polonia, stanno lavorando per assicurare che il Global compact for migration delle Nazioni Unite non diventi punto di riferimento nel diritto internazionale. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, rivolgendosi all’Assemblea generale Onu durante una sessione dedicata ai diritti umani.

“Quello che abbiamo detto l’anno scorso, dopo che l’Ungheria, gli Stati Uniti, la Polonia, la Repubblica Ceca, Israele e il Brasile hanno rigettato il global compact, si e’ avverato”, ha dichiarato Szijjarto, ripreso dall’agenzia di stampa “Mti”. “Era gia’ ovvio all’epoca che l’Onu, sostenuta dall’Ue, avrebbe tentato di implementare pezzo per pezzo quello che non e’ riuscita a implementare in una volta sola”, ha proseguito il ministro.

Da allora l’Onu ha abbozzato una serie di risoluzioni che fanno riferimento al pacchetto su migrazioni e rifugiati, facendo ripetuti tentativi per incorporarlo nel diritto internazionale. “La posizione dell’Ungheria e’ chiara. Il Global compact non deve formare parte del diritto internazionale ne’ interamente, ne’ parzialmente”, ha ribadito Szijjarto. Il capo della diplomazia ungherese mette in guardia sul fatto che queste risoluzioni dipingono la difesa dei confini come una questione di diritti umani. Per l’Ungheria e’ invece una questione di sicurezza e di sovranita’.

Il testo integrale della dichiarazione: https://www.kormany.hu/en/ministry-of-foreign-affairs-and-trade/news/un-s-global-compact-for-migration-cannot-serve-as-point-of-reference-in-international-law

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