“Il governo con la risposta alla mia interrogazione sulla ‘questione Trivelle’ conferma la sua incapacità di saper affrontare con serietà il tema della crescita e degli investimenti. Nella risposta, infatti, non si forniscono strategie volte a dare prospettive all’importante settore della ricerca e coltivazione di idrocarburi, ma ci si limita a quantificare in quasi cinquecento milioni, in modo arbitrario ed a mio parere finanche inadeguato, i possibili oneri per danni a carico dello Stato per l’improvvida decisione di sospendere tutti i permessi già rilasciati. Pur ritenendo anche sottostimati i già ingenti danni previsti dal Mise, faccio rilevare che il governo ignora il maggior danno arrecato al sistema Paese con la norma ‘anti-triv’, che è rappresentato dall’inaffidabilità del Paese verso gli investitori nazionali ed internazionali. La certezza del diritto ed il rispetto della progettualità sono infatti elementi imprescindibili per una Nazione che voglia crescere ed attrarre investimenti; ma evidentemente per il governo giallo-verde è più importante soddisfare a spese dei contribuenti, visto i danni previsti dallo stesso Ministero, qualche integralismo ambientalista privo di ragioni scientifiche, che rispondere alle pressanti necessità di crescita del Paese. E’ ora di porre fine a queste penose dimostrazioni di inefficienza e squallido populismo, per garantire al popolo italiano un governo finalmente all’altezza del compito di risollevare il sistema Paese con esempi di affidabilità e serietà, come è stato richiesto recentemente nel meeting di Hdrà dagli imprenditori stranieri, che non richiedono agevolazioni ma certezze operative”. Così il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro.
