Che brutto momento che stanno passando le opposizioni, puntualmente smentite nelle loro previsioni e costantemente messe all’angolo dai risultati gel Governo Meloni.
Sin dal giorno dopo le elezioni, il refrain era quello di un’Italia che si sarebbe trovata isolata in Europa e in ogni contesto internazionale. Basta ricordare i numerosi attestati ricevuti da Giorgia in questi mesi, dai partner europei e non solo, per testimoniare quanto tale previsione sia stata sbagliata. Non so poi quanta bile abbiano prodotto qualche giorno fa, in occasione del Forum Italia-Africa, quando tutti i riflettori dell’Europa erano puntati su Palazzo Madama.
Un’Italia che sarebbe stata incapace di governare l’economia, si diceva ancora. I record sull’occupazione, certificati dall’Istat, dicono altro. Così come il minor tasso di disoccupazione da anni a questa parte. Per non parlare poi dell’inversione di tendenza nelle classifiche europee: dopo anni e anni (praticamente tutti quelli in cui ha lungamente governato la sinistra) in cui l’Italia è stata fanalino di coda in fatto di crescita, ora scopriamo che invece cresciamo più della media europea.
Settimane difficili, giorni di passione per l’opposizione, gli ultimi ancor di più per le vicende relative a Stellantis, un’operazione suicida a suo tempo benedetta da PD e M5S che Fratelli d’Italia ha sempre denunciato in ogni modo e in ogni sede. Forse è per questo, magari alla ricerca di un ulteriore appiglio contro il Governo, che la Schlein ha ritirato fuori un altro cavallo di battaglia: la lotta all’evasione.
Dimentica, forse frastornata dai successi del Governo più ancora che dalle topiche delle sue previsioni, di aver già più e più volte toccato l’argomento. O forse perché quello della lotta all’evasione fiscale era ancora un terreno “vergine”, nel senso che nessun dato aveva ancora certificato un altro successo del Governo Meloni. Ma quando la sfiga ci si mette, picchia duro e non fa sconti.
La Schlein già si era esibita in accuse e fosche previsioni. Più le prime che le seconde, in omaggio a una sorta di continuità con i suoi predecessori che, nel rapporto con gli avversari politici, hanno spesso usato la violenza delle parole per nascondere una incapacità di confronto. E così, ripercorrendo alcune delle uscite degli scorsi mesi, possiamo ricordare alcune sue pillole: “Il Governo fa le carezze agli evasori”, oppure “La coperta della manovra è corta per colpa dei condoni”, ma anche “Il Governo ha un atteggiamento di resa verso l’evasione fiscale”. Parole pronunciate in tutte le sedi, da quelle istituzionali a quelle televisive a quelle, più intime, delle feste DEMS. Siccome però il nervosismo delle ultime ore era palpabile, la Schlein non ha voluto rinunciare a un’ultima uscita: “Questo è un Governo che fa regali agli evasori fiscali”, voce e note datate 26 gennaio scorso.
Uscita veramente poco tempestiva, povera Elly. Poco tempestiva e, come consuetudine, smentita in un battibaleno. Ieri, a distanza di pochissimi giorni, l’Agenzia delle Entrate ha presentato i risultati del 2023. Dobbiamo dirlo? Non si è capito? REC… fuochino… RECORD! Nuovo record di recupero dell’evasione fiscale.
Leggiamo il titolo del comunicato stampa diffuso dall’Agenzia: “Evasione fiscale, nel 2023 nuovo record di recupero. Incassati 24,7 miliardi di euro (+22%): è il risultato più alto di sempre. Il gettito spontaneo supera i 536 miliardi, oltre 26 miliardi in più rispetto al 2022”. Leggendo il comunicato, tra l’altro, la cifra complessiva del recupero fiscale arriva addirittura a 31 miliardi se si considerano anche 6.7 miliardi recuperati per altri enti (Inps, Comuni, Inail, ecc.).
Le fantomatiche accuse che la sinistra ha costantemente rivolto al centrodestra di voler favorire l’evasione si sono liquefatte con il Governo Meloni, che ancora una volta fa parlare i fatti. Lasciando le chiacchiere, solo quelle, alla Schlein e agli altri imbarazzati esponenti dell’opposizione. Chiacchiere momentaneamente messe in soffitta, visto il silenzio che ha regnato dalle parti del PD nel non commentare la notizia. D’altra parte, il dubbio aleggiato da quelle parti sarà forse stato su cosa sarebbe stato peggio tra il certificare un altro successo del Governo o il certificare un’altra topica di Elly. Diciamo che, in questi casi, è probabile che le due cose coincidano. E se da quelle parti c’è mestizia e forse rassegnazione, da altre parti c’è invece una doppia soddisfazione. Come diceva, anni fa, una pubblicità di grande successo: two gust is megl che uan…