“Credo sia opportuno fare chiarezza su una polemica del tutto strumentale che, ho visto, sta animando un qualche dibattito a livello della Provincia di Bolzano. La polemica è agitata dalla collega senatrice Julia Unterberger, che, a dire la verità, è piuttosto nota per una critica costante e sistematica, nei suoi interventi, spesso estremamente urticanti se non offensivi, verso il governo e le forze che lo compongono e verso la Presidente del consiglio (“… non ho nulla in comune con Giorgia Meloni, anzi, quando apre la bocca inorridisco”, disse).
La collega, allineata il più delle volte sulle posizioni radicali dell’estrema sinistra parlamentare, impegna il suo mandato per lo più in appoggio al PD e solo molto raramente sui temi a tutela delle minoranze linguistiche, temi che poi invece agita per decontestualizzare e strumentalizzare un mio commento ironico durante uno dei suoi consueti acidi interventi che, nella sua fantasiosa narrazione, ha finito per trasformarsi in una presunta censura da parte mia del suo modo di esprimersi in lingua italiana. Ossia in una questione linguistica. Sgombriamo il campo da ogni equivoco, subito: se una battuta “rubata“ in un sottofondo di chiacchiericcio durante un intervento della senatrice Unterberger è stata ritenuta poco garbata nei riguardi del suo eloquio in lingua italiana me ne scuso senza problemi ma sottolineo che nessun intento polemico di natura linguistica o territoriale era realmente insito in qualunque commento all’intervento della senatrice Unterberger che essendo di lingua tedesca, ammetto, parla in una ottima lingua italiana e non ho alcun problema a riconoscerlo.
Sono solito badare ai contenuti, e su quelli ho invece molte ragioni di perplessità circa l’approccio costantemente censorio della collega verso il governo, ma molto meno alla forma, certamente non in questo caso. Se alcune parole sono state interpretate in modo offensivo non ho problemi a dolermene anche direttamente con la collega. La verità è però che la senatrice Unterberger usa spesso anche strumentalmente alcuni contesti per mettere in cattiva luce gli avversari e l’azione del governo italiano e in particolare della mia forza politica, nonché della presidente del consiglio. Per questo intervengo per ribadire la piena simpatia che io e il mio partito abbiamo per l’Alto Adige e le sue diverse componenti linguistiche, che sono un valore aggiunto del territorio, ricordando che mai nessun governo repubblicano ha destinato attenzioni e cura per gli interessi dell’autonomia come ha fatto sinora il governo Meloni, e come quotidianamente ciascuno di noi fa. Mi piace ricordare come la collaborazione con i colleghi della Svp è sempre ottimale e libera da ogni pregiudizio, così anche alla Camera. Auspico che con questa precisazione si debba poter considerare chiuso un caso mai esistito, se non in un equivoco che io oggi ho inteso chiarire al di sopra di ogni ragionevole dubbio o strumentalità”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Francesco Zaffini, presidente della Commissione Lavoro e Sanità.