“L'emergenza granchio blu ha richiesto una risposta immediata a tutela del comparto dell'acquacoltura e il Governo si è fatto trovare pronto come dimostra il decreto che abbiamo firmato. I rimborsi previsti, pari a 2,9 milioni di euro, andranno a compensazione degli sforzi economici prodotti dai pescatori impegnati nella prima fase emergenziale, nella quale si sta provvedendo a una pesca intensiva di granchi e al successivo smaltimento, con il fine di ridurne il più possibile la presenza invasiva, che sta mettendo a rischio la produzione nazionale di vongole e cozze”. Queste le prime dichiarazioni del Sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, durante il tavolo tecnico convocato presso il Masaf con i rappresentanti dei consorzi dell'acquacoltura interessati dall'emergenza granchio blu, a cui ha preso parte anche il ministro Francesco Lollobrigida.
“In attesa che nei prossimi mesi si possano quantificare i danni effettivi registrati dagli operatori dell'acquacoltura, – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – oltre ai rimborsi previsti, in piena sintonia con il ministro Lollobrigida e le autorità competenti, stiamo lavorando su una strategia finalizzata a garantire la continuità produttiva in tutte le aree geografiche colpite dall'emergenza. Ora la priorità del Governo e di tutti i soggetti interessati è quella di trasformare l'emergenza in risorsa economica. Grazie al supporto della comunità scientifica, degli operatori del settore e all'analisi di quanto fatto nei Paesi dove in precedenza hanno dovuto affrontare una situazione emergenziale analoga, parallelamente all'attività di pesca, dopo il riscontro positivo delle persone che stanno acquistando il granchio blu per uso alimentare, – ha concluso il sottosegretario La Pietra – stiamo valutando anche l'utilizzo in ambito farmaceutico o anche come mangimistica del granchio blu inadatto al consumo umano. L'obiettivo che ci accomuna è quindi uscire dalla fase emergenziale per approdare a una fase di gestione del problema che possiamo e dobbiamo tradurre in risorsa economica”.