“Dall’ideologia di Timmermans alla fantasia di Ribera. Cambiano gli attori ma il risultato è il medesimo: mancano visione e concretezza per il reale interesse europeo. Oggi questo indirizzo ideologico si sgretola di fronte ai numeri dell’industria europea che soffre e alle oggettive evidenze su chi veramente inquina al mondo”.
Esordisce così Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia-Ecr e vicepresidente della commissione Itre, intervenendo nella plenaria di Strasburgo nel dibattito sulla necessità di una valutazione d’impatto sulle politiche del Green Deal.
“L’Europa dovrebbe prendere spunto dal Governo italiano nell’attuazione delle politiche industriali. Ieri il presidente Meloni, parlando al Parlamento italiano prima del Consiglio europeo, ha sostenuto la necessità di un approccio pragmatico per superare la deriva ideologica della Ue e la correzione della traiettoria dell’automotive. Il risultato di questo approccio è che il gruppo Stellantis ha aderito alle richieste del ministro Urso, investirà 2 miliardi in Italia e non chiuderà le sue fabbriche. Questa è la politica che serve all’Europa per ritrovare competitività, – conclude Donazzan – difendere i propri settori strategici, valutare bene gli impatti prima di scegliere e non avere paura di cambiare le proprie decisioni per il suo stesso bene. Nella piena consapevolezza che per ripristinare il vantaggio competitivo basterebbe tenere conto degli sforzi e degli investimenti in innovazione, in ricerca e nei processi produttivi fatti dal nostro sistema produttivo”.