Green pass e sport negato: altra follia del Governo Draghi.

La copertura vaccinale del 100% non esiste, nemmeno con l'obbligo, come abbiamo visto. Ora siamo all'83% della popolazione italiana vaccinata e si continua a strillare contro i no vax fino di fatto ad espellerli dal consorzio civile. L'emergenza sanitaria è finita, le terapie intensive si stanno gradualmente svuotando e finalmente si parla di cessazione dello stato di emergenza che però non fa decadere automaticamente la legislazione emergenziale (impedisce soltanto al governo di continuare ad utilizzare mezzi e poteri straordinari in deroga a quelli ordinari), di conseguenza cittadini che non siano in possesso della certificazione verde non potranno andare a lavorare neppure ad emergenza finita, con conseguente sospensione della retribuzione.

Una norma profondamente ingiusta che presenta profili di incostituzionalità già adesso, figuriamoci dopo la cessazione dello stato di emergenza. Stando alle norme attuali il Green pass resterà in vigore fino al 15 giugno 2022 (salvo addirittura ulteriori proroghe) cioè due mesi e mezzo oltre la scadenza dello stato di emergenza.

Una follia tutta italiana che investe nella sua acclarata insensatezza anche i bambini e gli adolescenti. E non stiamo parlando di complottisti o di ribelli indisciplinati ma di bambini e giovani che insieme ai loro genitori hanno scelto di non vaccinarsi e per questo continuano ad essere emarginati dalla società civile.

Una discriminazione assurda che va a colpire proprio i giovani, coloro che hanno pagato il prezzo più alto di questa pandemia, definiti dapprima irresponsabili poi untori, privati gradualmente di tutti i loro diritti, prima scuola in primis, dei loro rapporti sociali e non ultimo dello sport perché discriminati da un provvedimento che vieta ai ragazzi sopra di 11 anni che hanno scelto di non vaccinarsi di accedere alle attività sportive, culturali, ricreative e artistiche, sia all'aperto che al chiuso. Perché chi non ha fatto il vaccino non potrà andare al teatro, al museo o più semplicemente mangiare una pizza con i loro coetanei.
Abbiamo raccolto l'appello di migliaia di genitori ai cui figli viene negato il diritto praticare lo sport perché privi del super green pass.

Si tratta di un comitato spontaneo nato il gennaio scorso denominato “gli sportivi” (#sportnegato su Instagram) che rappresenta quasi 25.000 ragazzi.

“ I ragazzi italiani si trovano in un limbo che li punisce, li discrimina, li etichetta ogni giorno di più sopprimendo le loro speranze, i loro sogni e i sacrifici fatti per dedicarsi allo sport – dichiara il comitato. I ragazzi italiani la mattina vivono 6 ore in classi pollaio dove nessun Green pass viene loro richiesto, fanno educazione fisica in palestre per lo più al chiuso senza che nessun green pass venga loro richiesto, ma il pomeriggio viene loro impedito di fare sport anche all'aperto”.

Non possiamo che fare nostre le istanze di questi genitori.

La cosa che ci lascia maggiormente turbati, in questa vicenda , è la pressione psicologica e materiale che per tramite di questo decreto viene esercitata sui minorenni e sui giovanissimi: cittadini riguardo ai quali non viene fatto alcun distinguo, né nelle fonti normative né in seno al discorso pubblico, come se non dovessero essere inderogabilmente oggetto di particolari considerazioni e attenzioni. Lo stabilisce, oltre a un principio etico che dovrebbe essere universalmente condiviso, la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia, ratificata dall' esattamente trent'anni fa con la legge 176/1991 (art. 3): “In tutte le decisioni relative ai fanciulli [persone di minore età], di competenza delle pubbliche o private di assistenza , dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”.

Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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