Beppe Grillo, comico italiano e fondatore del Movimento 5 Stelle, ha da poco aperto il suo spettacolo “Io sono un altro” al Teatro romano di Fiesole. Questa la prima data dopo il Tour delle europee, in cui si è cimentato nel dibattito politico con il suo solito sproloquio a priori contro tutto e tutti.
In particolare colpisce la sua asserzione contro il Leader attuale del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sul quale si è espresso con le seguenti parole: E’ un momento storico , ho incontrato Giuseppe Conte, mi ha fatto un po’ di tenerezza(…)”. Di certo un’ironia piuttosto acre, la quale non rinforzerà le file del Movimento 5 Stelle, una mossa che rischia decisamente di portare gli elettori verso altri lidi. Praticamente, senza peli sulla lingua, il cabarettista genovese ha deciso di combattere il presente, rammentando quanto sia essenziale la sua presenza.
Non è chiaro se sia più triste la parabola del Grillo decadente, il quale cerca in ogni modo di riappropriarsi del consenso attaccando addirittura l’Ex Presidente del Consiglio appartenente al suo schieramento, oppure il Conte dai voti dimezzati: sicuramente è facile dirlo adesso che le preferenze del M5S stanno scendendo rovinosamente. A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa ne pensi dell’operato di Luigi di Maio, ma soprattutto per quale motivo abbia deciso di non richiamarlo dopo le innumerevoli sciocchezze fatte durante gli accordi per la fallimentare “Nuova Via della Seta” e per molti altri programmi naufragati, conditi sempre da incommensurabili gaffes.
Giuseppe Conte sta vedendo il terreno sgretolarsi sotto i suoi piedi, dal terribile risultato alle europee fino alle parole del fondatore di un Movimento che ormai vede scendere rovinosamente il proprio appoggio: sintomo inconfutabile che per fare politica serve una classe dirigente totalmente preparata, non bastano mai “pochi eletti”. Sono ormai lontanti i tempi dei V-Day, in cui il Movimento 5 Stelle sembrava la nuova speranza per molti Italiani stanchi delle politiche di Bruxelles e del rigore applicato nei confronti dell’Italia. Ora che non c’è più un Renzi o un Berlusconi vivo da combattere, l’epilogo dei five stars non è certo dei migliori.
Alcuni giorni fa, Conte avrebbe addirittura paventato la scelta di “farsi da parte” e di costruire una nuova “Assemblea costituente”: evidentemente un modo come un altro per provare a salire sulla scialuppa di salvataggio mentre la nave continua ad affondare inesorabilmente
Chiaramente, per distogliere l’attenzione sulle pesanti critiche offerte all’On. Conte, Grillo ha poi parlato di Meloni come “Psiconana” con il senso dell’ironia, così tanto per dare una botta al cerchio ed una alla botte. Se dovessimo soffermarci sulle uscite sue e dei suoi sodali, l’elenco delle baggianate finirebbe tra un anno: forse non basterebbe la carta di giornale, probabilmente saremmo costretti a ripiegare su quella igienica.
Aldilà di tutto, fa sorridere il fatto che ormai i 5 Stelle siano soggetti ad una lotta intestina su tutti i fronti, rei di non aver gestito correttamente la Pandemia e tanto meno di aver applicato piani di ripresa sensati per la popolazione italiana. Reddito di Cittadinanza e Superbonus si sono rivelati una mazzatta sulla schiena della spesa pubblica, misure assistenziali gestite malissimo, le quali non hanno risolto minimamente il problema legato ai redditi e ai salari.
Forse anche qualche retaggio marxista deve aver contribuito ad annientare i Pentastellati, che non hanno realmente capito quanto sia importante produrre nuovi posti di lavoro per conferire ai cittadini italiani una dignità sociale e tutelare tutti quei diritti a loro volta sociali, calpestati negli anni da amministrazioni socialdemocratiche come quella renziana.
Tornando a Beppe Grillo, non si può certo dire che il suo cabaret sia privo di battute, così come lo erano i suoi interventi semplicistici sulla politica nazionale ed estera, un cocktail pazzesco di ovvietà e qualunquismo.
Non serviva certo il fondatore del M5S per sapere che la squadra Conte si trova ora allo sbando, quanto meno è riuscito a rendere l’argomento ancor più divertente tirando la zappa sui piedi della sua creazione. Grazie, Capitan Obvious, per averci regalato ancora milioni di burle amare, senza esprimere concetti chiave in grado di dare una speranza a chi ancora ha il coraggio di sostenerti.