Mariusz Błaszczak, vice primo ministro della Polonia e ministro della Difesa, ha dichiarato che la Russia potrebbe cercare di innescare un’altra crisi dei migranti al confine con l’Europa.
L’alto politico ha paragonato questo possibile “attacco ibrido” alla crisi dei migranti orchestrata l’anno scorso dall’alleato russo, la Bielorussia, che ha messo a dura prova le forze di frontiera polacche quando autobus carichi di migranti sono stati lasciati al confine orientale dell’UE.
Secondo quanto riportato dall’emittente statale Polskie Radio, Błaszczak ha dichiarato che la Polonia ha iniziato la costruzione di una recinzione temporanea al confine con Kaliningrad, una “exclave” russa in Europa confinante con Polonia e Lituania. La provincia isolata era precedentemente conosciuta come Prussia Orientale e Königsberg, ma i cambiamenti di confine durante la Seconda Guerra Mondiale e la politica dell’era sovietica hanno fatto sì che dopo la Guerra Fredda rimanesse un’anomalia territoriale russa – delle dimensioni del Montenegro o dell’Irlanda del Nord – all’interno dell’Europa.
“Vogliamo che il confine sia ben saldo”, ha dichiarato il ministro, esprimendo il timore che la Russia possa far arrivare nella regione isolata migranti provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente per spingerli nell’Unione Europea, nel tentativo di distrarre e destabilizzare il blocco.
Oltre a tre file separate di filo spinato, il politico ha dichiarato che la Polonia installerà anche dispositivi elettronici per consentire la sorveglianza digitale del confine di Kaliningrad.
Il vice premier ha poi espresso fiducia nell’efficacia della costruzione temporanea, affermando che una costruzione simile al confine tra Polonia e Bielorussia “ha impedito un attacco ibrido dal territorio bielorusso o ha rallentato in modo significativo questo attacco”.