Ieri si è tenuta una riunione informale tra i Ministri della difesa all’interno del’UE, alla quale ha ovviamente preso parte anche Guido Crosetto. Il titolare del Ministero italiano per la difesa ha chiarito limpidamente il posizionamento dell’Italia nello scenario internazionale, senza mostrare alcun remore nelle sue parole: la schiettezza è ciò che alcune volte manca nell’ambiente politico, il “dire e non dire” inutile per tutelare gli interessi reali di una Nazione come quella italiana.
Partendo da Kiev, Crosetto ha dichiarato di non essersi interfacciato con il Ministro della difesa ucraino in merito agli obiettivi in territorio russo, aggiungendo che gli Ucraini non abbiano nulla da contestare alla penisola italiana poiché tutto le richieste sono state sempre soddisfatte. Inoltre – stando alle parole del Ministro – l’unico giudizio importante sarebbe quello di chi si trova in difficoltà. Ben venga far sentire la voce in UE, specialmente se questa ha fatto finta di voler fare spazio al nostro paese soltanto per tenerlo buono per poi lasciarci in disparte in modo sprezzante.
Giusto anche ricordare quanto abbia fatto finora l’Italia per il territorio ucraino e per la sua tutela, a scanso di equivoci, nel caso in cui qualcuno avesse persino l’intenzione di negarlo o di ribaltare il vero corso degli eventi.
Il Ministro della difesa italiano ha poi rammentato che l’Italia ha scelto di addestrare i militari ucraini al Samp-T (sistema missilistico) proprio perché la situazione sul nostro suolo è decisamente più tranquilla rispetto a quella che abbiamo avuto modo di vedere in Europa orientale. Ogni Stato che si rispetti ha il dovere di scegliere in che modo aiutare gli altri, purché funzioni: le critiche ci saranno sempre, ma fa parte della politica saperle accettare e distinguerle dai pareri malevoli. Tendere alla protezione delle proprie scelte è un valore necessario per la credibilità.
Un altro argomento importante su cui Guido Crosetto ha espresso la sua intransigente posizione è quello delle spese militari: secondo lui, se queste sono davvero così importanti, sarà dunque l’Unione europea a doversi occupare della decisione di inserirle o meno all’interno del Patto di stabilità. La speranza, anche quest’anno, è quella di non ritrovarsi con delle misure talmente rigorose da far sembrare il PDS un Cerbero assetato di anime. Ha poi aggiunto che l’Italia sia già affaticata per le richieste della NATO al 2,5/3% sulla spesa siano molto difficili da raggiungere e che potrebbe verificarsi la possibilità di un mancato sostegno a tal proposito.
Il delegato italiano per la sicurezza nazionale ha poi toccato il tema della Missione Aspides nel Mar Rosso: anche qui non ha risparmiato le proprie perplessità: ”Abbiamo concordato che le tre navi presenti nel Mar Rosso siano insufficienti” continuando con “ “Mi auguro che i Paesi europei rispondano, nonostante gli impegni sui vari fronti, siccome non intravedo miglioramenti.
Questo tratto di mare è vitale per alcuni Stati membri, non per tutti, ma è giusto che condividiamo le difficoltà, così come fatto in Ucraina”. Queste le sue parole in merito a quanto sta accadendo in Medio Oriente, tenendo conto delle forti ripercussioni che i paesi occidentali stanno subendo a causa degli attacchi e delle mancate intese. L’immobilismo non può certamente essere la soluzione per questo problema, sarebbe ridicolo.
Una prova di coraggio quella del Ministro Crosetto, evidentemente stanco di vedere un’Italia sempre all’opposizione e priva di un vero e proprio potere decisionale che in teoria dovrebbe finalmente spettarle dopo troppo tempo. Le sue parole non sono uno sfogo, ma un monito per tutti coloro che pensano di essersi liberati dei Conservatori europei ed italiani dopo la rielezione di Ursula Von der Leyen alla Commissione europea.