Due giorni fa, il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha manifestato la sua inquietudine per le nuove collisioni belliche.
Guterres ha messo in guardia tutti gli stati facenti parte dell’ assemblea in proposito del “Vertice del Futuro”, che si terrà a settembre presso New York al fine di “dare forma al multilateralismo per gli anni a venire”.
Il vicario ha inoltre presentato la proposta di riformare il Consiglio di sicurezza “Per migliorare le risposte internazionali a shock globali complessi”.
Nei momenti salienti del suo messaggio, Antonio Guterres ha affermato quanto segue:” C’è così tanta rabbia, odio e rumore nel nostro mondo. Sembra che ogni giorno e in ogni occasione ci sia una guerra.Ci sono terribili conflitti che uccidono e mutilano i civili a livelli senza precedenti. Guerre dialettiche. Guerre di territorio. Guerre culturali”.
L’analisi, sebbene sia condivisibile, fa trapelare anche una sorta di fragilità da parte delle Nazioni Unite, evidentemente provate dalla mediazione difficile nei conflitti attuali.
Tuttavia, lo scopo diplomatico dell’ONU è proprio quello di trovare un accordo tra le parti, al fine di risolvere dispute e diatribe.
Evidentemente il mancato confronto tra diversi stati, con il passare del tempo, ha lasciato spazio ad astio, rancore ed altri sentimenti negativi, che si intensificano oggi con le nuove guerre.
Un altro aspetto considerevole da analizzare, è il modo in cui l’ONU potrebbe aver sottovalutato alcune situazioni geo-politiche molto particolari, senza accorgersi della loro portata e dell’escalation con il passare del tempo.
Come attestato da Guterres:” Il mondo è entrato in un’ epoca del caos”, ed è vero, ma è ancor più importante non arrendersi adesso, per dimostrare che la centralità delle istituzioni mondiali sia effettivamente tangibile e necessaria.