Le elezioni europee e quelle amministrative sono ormai imminenti ed è normale che ogni forza politica tenda ad esasperare i propri contenuti e ad attaccare gli avversari con una virulenza maggiore del solito. Succede in tutte le democrazie del pianeta e non occorre scandalizzarsi, ma bisognerebbe fermarsi, anche durante la campagna elettorale, sempre un attimo prima di aver oltrepassato la decenza e pure il senso del ridicolo.
La segretaria del PD Elly Schlein pare invece avere varcato questo Rubicone da tempo. Dopo i vari battage, banali e ripetitivi, del Partito Democratico, accompagnato dal M5S e da altre piccole sinistre, circa la pretesa esistenza di una TeleMeloni, una fantomatica televisione a reti unificate al servizio della premier, e in merito alle riforme istituzionali del Governo che spaccherebbero l’Italia, la leader dem ha superato sé stessa, ovviamente in negativo. Per Schlein, il Governo Meloni starebbe addirittura cancellando la libertà delle persone. Cribbio, qualcuno potrebbe convincersi così, leggendo solo i titoli degli articoli riguardanti le uscite della segretaria piddina, allora è vero, Giorgia Meloni sta mettendo su un regime.
Forse Elly Schlein spera davvero che un buon numero di italiani caschi nella sua trappola verbale e mediatica, e non ne saremmo nemmeno sorpresi perché sappiamo che i radical-chic ritengono il popolo di questa Nazione come una massa di tontoloni con l’anello al naso. Grazie a Dio, i cittadini sono molto più accorti di quanto possa pensare la Schlein e leggono gli articoli per intero. Infatti, se andiamo a fondo di ciò che dice la segretaria del PD, leggiamo che la nostra Elly nazionale afferma che la libertà in Italia sarebbe sull’orlo della scomparsa a causa dei salari bassi e della sanità vittima di troppi tagli. Se non si riesce ad arrivare alla fine del mese pur lavorando e non ci si può curare, sostiene la numero uno di Largo del Nazareno, non si è liberi.
Parole sante, ma, in ogni caso, non c’è allora un golpe fascistoide in corso che sta comprimendo le libertà di tutti come vuole fare intendere Schlein con le sue banalizzazioni mediatiche distribuite apposta ai giornali affinché escano dei titoloni ad effetto. Comunque, prendere lezioni dal PD sulla libertà è un po’ come imparare a bere responsabilmente da un alcolizzato, e ha un bel coraggio Elly Schlein a toccare questo argomento così come si dimostra temeraria nel denunciare i salari bassi e i tagli alla sanità pubblica. Saremo di parte, qui su La Voce del Patriota, ma non possiamo ignorare ciò che ormai hanno compreso quasi tutti, a cominciare dagli elettori di sinistra.
Questa giovane leader è un vuoto incartato, si prodiga in slogan e richiami della foresta della sinistra più massimalista, ma non produce contenuti e non affronta la sostanza di nessuno dei temi dei quali parla. Se le va di trasformare il suo partito in un collettivo studentesco, faccia pure, ma non si erga a maestrina perché le figure di palta sono dietro l’angolo. Al tempo infausto del Covid, il Partito Democratico, di cui Elly non era ancora segretaria nazionale, ma già una amministratrice locale di un certo rilievo, era il primo fautore, insieme all’allora premier pentastellato Giuseppe Conte e pure durante il Governo Draghi, delle restrizioni della libertà individuale, di movimento e di lavoro, e delle chiusure indiscriminate, varate con strumenti dalla dubbia costituzionalità come i famosi DPCM e non supportate da valide ragioni scientifiche. Bisognava senz’altro agire in qualche modo per arginare il virus, ma si poteva prendere esempio, non diciamo dall’America di Donald Trump o dal Regno Unito di Boris Johnson, bensì dalla civile e progressista Svezia, allora governata peraltro da una coalizione di centrosinistra. Si preferì invece importare in Italia i metodi polizieschi della Cina comunista, che notoriamente non è campionessa in liberalismo.
Ad un certo punto, si aveva più paura delle decisioni quotidiane dei giallorossi al governo che del virus stesso, ed ora, la segretaria del PD ci viene a parlare di libertà. Ci racconta anche delle disfunzioni della sanità, ma evita di precisare che la stagione dei grandi tagli risale proprio al periodo del secondo Governo Conte, che, approfittando dell’attenzione rivolta soltanto verso il Covid-19, ha ridotto abbondantemente il resto delle prestazioni. Con il Governo Meloni si sta tornando ad un riequilibrio dei servizi con la riduzione già avvertibile dei tempi di attesa. Chi lavora per paghe orarie da fame può ringraziare i sindacati, anche il più esagitato Maurizio Landini, per avere firmato sulle spalle dei lavoratori, con l’assenso dei governi del o con il PD, dei contratti collettivi nazionali capestro. La precarietà, con la quale riempie i discorsi Elly Schlein, si sta riducendo adesso e non lo diciamo noi, di parte, de La Voce del Patriota, ma l’Istat, attraverso i suoi report sul lavoro relativi a marzo e aprile scorsi, che certificano un continuo calo dei contratti a termine. Cara Elly, nei comizi si può anche esagerare, ma si rischiano brutte figure se poi i fatti remano in un’altra direzione.
Concludendo, notiamo che la segretaria dem non ha alcuna intenzione di esprimersi sulle frasi di Nicolas Schmidt, candidato per i socialisti europei alla Commissione UE, che ritiene Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non democratici. Del resto, non è mica un jukebox lei, e non crede di avere il dovere di dire qualcosa su affermazioni che sono in realtà gravissime. Chi tace, acconsente e allora possiamo pensare che Schlein sia d’accordo con il compagno Schmidt. Abbia almeno l’onestà di dirlo chiaramente.