Harris da Oprah “Ho una pistola, se qualcuno entra a casa mia gli sparo”, poi se ne pente ma è troppo tardi

L’ultima uscita di Kamala Harris alla trasmissione di Oprah Winfrey giovedì sera ha destato grande scalpore nel pubblico e quasi sicuramente anche nello staff dei democratici statunitensi ora impegnati nella campagna elettorale dell’ex procuratrice. La candidata dem ha testimoniato quanto segue “Io stessa ho un’arma e anche Tim Walz”, l’intervistatrice ha risposto quindi meravigliata con un classico “Non lo sapevo”, mentre la prima ha continuato con “Se qualcuno entra in casa mia gli sparo”. Annuiva convintissima, ma Oprah si è rivolta a lei in modo serio dicendole “Non ho sentito”. Questo deve aver scatenato in Kamala una reazione di consapevolezza dovuta all’ammissione ben poco sensibile ed irresponsabile, provando a correggersi con: ”Probabilmente non avrei dovuto dirlo. Il mio staff se ne occuperà in seguito”. Il tutto è stato abbondantemente condito dalle solite risate isteriche della concorrente alla Casa Bianca, seguite da quelle del pubblico e della conduttrice televisiva. In un batter d’occhio, il programma televisivo si è trasformato in un raduno di Redneck americano. Non bisogna tralasciare le sue parole prive di tatto sull’argomento, attestando che qualunque cosa lei abbia detto verrà revisionata ed accomodata dal suo staff. Un pessimo modo di giocarsela a dadi, o forse dovremmo dire alla Roulette russa.

In poche parole il secondo emendamento è una legge inutile e pericolosa solo quando viene difesa dai Repubblicani, rigorosamente brutti, cattivi e pericolosi per l’ordine pubblico. Da giovedì non è più così, adesso finalmente abbiamo la prova che anche i dem sono favorevoli alla detenzione di armi per la difesa personale. Questi continuano a sabotarsi con le proprie mani: tra la sorella di Nicholson e la controfigura del presidente di Scary Movie non si sa veramente chi sia il peggiore. Ad occhio e croce verrebbe da dire entrambi.

Una manifestazione dialettica che le complicherà la vita in vista dei prossimi convegni e di un futuro dibattito con Donald Trump. Tra l’altro, l’attuale Vice Presidente americano ha tirato in ballo anche Walz, questo vuol dire che lei non è l’unica del suo entourage ad usufruire di questo diritto, Buono a sapersi, almeno chiunque tuteli la difesa ed il possesso lecito di pistole o fucili potrà ora controbattere su più fronti per dimostrare quanto sia inutile proibire l’accesso alle armi per difendere la propria casa. Stavolta è stata Kamala Harris a proteggere l’assunto secondo cui “La difesa è sempre legittima”, sia i Rep che destre conservatrici europee non avrebbero potuto immaginare un’affermazione migliore di questa. 

Un momento iconico e a dir poco cruciale, specialmente vista la grande contentezza di Schlein e della maggior parte di coloro che sono stati eletti in Parlamento nelle liste del Partito Democratico. Quale faccia avrà fatto stavolta Elly? Probabilmente la stessa di quando a Piazzapulita ha scoperto di essere ancora sotto nei sondaggi e di aver addirittura perso dei punti a livello nazionale. Ogni volta in cui i progressisti italiani aprono bocca, succede qualcosa di sconveniente, eppure stavolta a parlare non è stato Piero Fassino.

L’ammissione di Kamala rappresenta un buco nell’acqua nel programma di quelli che da anni fanno finta di combattere il pensiero guerrafondaio per costruire una pace civile giusta e alla portata di tutti. Il velo di ipocrisia è stato strappato da qualche spifferata in più. Sarebbe interessante sapere come i democratici americani abbiano intenzione di gestire la vicenda: magari potrebbero intavolare qualche strana teoria della cospirazione, secondo cui la Harris sarebbe stata vittima di un’iniezione di siero della verità prima di andare in onda. Oppure per una volta potrebbero finalmente ammettere di avere torto, perché mentire di fronte alle evidenze non paga mai.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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