Due centri operativi per migranti si confermano verso l’apertura, grazie al Protocollo sul “rafforzamento della collaborazione in materia di migrazione”, formalizzato e firmato a novembre dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Premier albanese Edi Rama.
La struttura è pronta, l’ultimo concreto impegno del Governo è stato rispettato, nonostante le chiacchiere della sinistra. Gli hotspot di Shengjin e di Gjader destinati alle procedure di ingresso e prima accoglienza dei migranti, saranno sotto la gestione italiana, come aveva annunciato la Premier Meloni durante la visita qualche mese fa. ‘’Un accordo che sta diventando un modello, qualche settimana fa circa 15 nazioni europee su 27, la maggioranza dell’Ue, ha sottoscritto un appello alla Commissione per chiedere, fra le altre cose, che segua il modello italiano”.
Si tratta di un complesso formato da due centri, quello di Gjader in particolare accoglierà più di mille persone, che arriveranno a tremila, così come previsto dal Protocollo.
‘’Un patto di respiro europeo’’ ha detto il Presidente Giorgia Meloni, sottolineando come Italia e Albania siano storicamente nazioni amiche, abituate alla collaborazione reciproca.
L’Europa segue il modello Meloni
Un modello innovativo quello presentato da Giorgia Meloni, tanto da diventare esempio per gli altri Paesi Europei.
Nonostante le polemiche della sinistra sull’efficacia, l’intesa tra Italia e Albania sulla gestione dei migranti diventa modello da emulare. Undici Paesi dell’Unione Europea, guidati da Danimarca e Repubblica Ceca, hanno chiesto alla Commissione, sulla scia dell’esempio italiano , di trovare nuove soluzioni per trasferire più facilmente i migranti verso Paesi al di fuori dell’Unione Europea, anche durante le operazioni di salvataggio in mare. Poi a Bruxelles la lettera della von der Leyen che istituzionalizza il modello Meloni sul tema, confermando gli effetti positivi sui flussi irregolari dalla Tunisia rallentati grazie alla cooperazione europea.
Gli obblighi in tema di asilo fissati dal diritto internazionale sono stati rispettati, è stato stipulato anche un Patto con L’Unchr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, che avrà un ruolo di monitoraggio dei centri per almeno tre mesi. L’Agenzia è stata invitata dal ministero dell’Interno italiano, a vigilare sull’attuazione del protocollo, così da garantire ‘’il rispetto dei diritti e la dignità di coloro che vi saranno soggetti’’.
Un accordo che ha trovato concretizzazione nell’apertura delle strutture per la gestione migratoria, contribuendo a risolvere il problema dei flussi migratori dimostrando quanto le polemiche dell’opposizione siano inutili e pretestuose.