I paesi baltici si sono collegati con successo alla rete elettrica europea e non dipendono più dalla Russia

Estonia, Lettonia e Lituania, domenica, hanno completato la fondamentale transizione alla rete elettrica europea, segnando la fine della loro ultima dipendenza energetica dalla Russia e culminando, così, un processo iniziato più di 15 anni fa, come annunciato dai leader della regione in una cerimonia storica. 

“Pochi istanti fa ho ricevuto una grande notizia. La sincronizzazione del sistema elettrico dei paesi baltici con il sistema europeo continentale, è stata completata con successo”, ha dichiarato il presidente lituano Gitanas Nauseda, durante un evento a Vilnius, accompagnato dai suoi omologhi di Estonia e Lettonia, dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal presidente della Polonia. 

La disconnessione dalla rete BRELL, che collegava i paesi baltici con Russia e Bielorussia, è iniziata sabato alle 9:09, ora locale, quando i tre paesi hanno avviato una breve fase di funzionamento autonomo prima di completare la loro integrazione con la rete europea attraverso la Polonia. Durante questo periodo, le nazioni baltiche hanno operato come un’“isola energetica”, mantenendo in modo indipendente il flusso di corrente elettrica e garantendo un approvvigionamento ininterrotto. 

Il progetto, che ha richiesto un investimento di 1,6 miliardi di euro, finanziato principalmente dall’Unione Europea, rappresenta un passo cruciale nella ricerca dell’indipendenza energetica della regione. 

L’iniziativa ha acquisito particolare urgenza dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, che ha spinto i paesi baltici ad interrompere l’acquisto di elettricità da Russia e Bielorussia, pur mantenendo temporaneamente i collegamenti tecnici per il controllo della frequenza. 

“È un momento storico che segna la fine di un lungo viaggio”, ha sottolineato Nauseda. “Abbiamo raggiunto una totale indipendenza energetica. Il periodo delle pressioni politiche e dei ricatti è finalmente terminato.” 

Inoltre, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha celebrato il traguardo sui social media, scrivendo su X: “Oggi colleghiamo i paesi baltici alla rete elettrica continentale europea. Tagliamo gli ultimi legami rimasti con la Russia. Finalmente liberi da minacce e ricatti. È un giorno storico.” 

La sincronizzazione con la rete europea rappresenta più di un semplice cambiamento tecnico per Estonia, Lettonia e Lituania, ex membri dell’Unione Sovietica, che ora fanno parte dell’UE e della NATO. In un contesto di crescente tensione geopolitica, in cui diversi cavi sottomarini per le telecomunicazioni e l’energia sono stati danneggiati nel Mar Baltico negli ultimi mesi, questa transizione assume un’importanza cruciale e strategica. 

Da parte sua, la prima ministra lettone Evika Siliņa ha evidenziato l’importanza del momento per l’indipendenza energetica della regione, mentre il primo ministro estone Kristen Michal ha sottolineato l’accurata preparazione che ha permesso una transizione senza problemi. 

I preparativi per questo momento sono iniziati nel 2007, includendo l’installazione di attrezzature specializzate nelle reti dei tre paesi. Nonostante le voci circolate sui social media riguardo a possibili blackout o aumenti dei prezzi dell’elettricità, le autorità hanno mantenuto la loro fiducia nel successo del processo. 

La disconnessione segna la fine di un’era di vulnerabilità energetica per i paesi baltici. Rappresenta un precedente per altre nazioni europee che cercano di ridurre la loro dipendenza dall’infrastruttura energetica russa. 

Come ha sottolineato il presidente Nausėda, la guerra contro l’Ucraina ha “trasformato radicalmente la percezione delle minacce” della Russia alle infrastrutture in Europa, rendendo questa transizione ancora più significativa per la sicurezza energetica del continente. 

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Candela Sol Silva
Candela Sol Silva
Studentessa di ingegneria, giornalista e intervistatore. È stata responsabile della campagna elettorale e addetta stampa del candidato alla Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia in Sud America, Vito De Palma, alle ultime elezioni del settembre 2022.

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