Continue docce fredde per i risparmiatori in attesa del promesso rimborso dal governo gialloverde: scopriamo oggi che la Commissione europea ha condiviso la tesi espressa dal Direttore Generale del Ministero del Tesoro Rivera: per l’Europa i rimborsi ai risparmiatori truffati non debbono essere erogati senza l’intervento di un arbitro Consob. Il rischio ormai era nell’aria e temuto fortemente dalla nostra Associazione fin da quando venimmo a conoscenza della lettera di Rivera che poneva perplessità e dubbi sulla procedura dei ristori individuata dal Governo a seguito della consultazione con le Associazioni dei risparmiatori.
In breve quindi la norma rischia di cadere sotto la “tagliola” dell’Europa e di incappare in una procedura di infrazione, se così fosse si correrebbe il rischio del congelamento dei primi 525 milioni che il governo aveva stanziato in manovra per il rimborso.
Facendo un passo indietro, nella prima versione del provvedimento, approvata alla Camera, era previsto l’obbligo di dimostrare di essere stati spinti ad acquistare i titoli dalle banche in violazione delle norme a tutela dei risparmiatori con una sentenza favorevole del tribunale o dell’Arbitro finanziario Consob (Acf). Ma poi nel passaggio al Senato con il maxiemendamento presentato dall’esecutivo, è stata modifica e si è deciso di concedere il rimborso in maniera generalizzata, in virtù di “violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza”. Lo scorso 16 dicembre però il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, come reso noto dalla nostra Associazione, aveva messo nero su bianco le sue perplessità riguardo la norma, sollevando osservazioni sul fatto che potesse contrastare con le norme europee, dal momento che baipassava l’intervento di un arbitro Consob.
Oggi Di Maio, con un’agenzia, ha annunciato l’arrivo di una lettera che contesta la scelta di concedere un ristoro senza valutazione preventiva sulle modalità con cui sono state vendute le azioni e obbligazioni “azzerate”, ma il rischio ormai era nell’aria da tempo e temuto fortemente dalla nostra Associazione fin da quando venimmo a conoscenza della lettera di Rivera. A questo punto inutile che il Governo faccia finta di cadere dal pero. Di Maio oggi ha dichiarato che non terrà conto dei diktat dell’Europa e che intenderà procedere con i rimborsi stabiliti. Molto bene, ma se invece il governo Salvini-Di Maio farà un passo indietro sarà evidente che è stato condotto un gioco spericolato sulla pelle dei risparmiatori.
E tutto ciò assume dei contorni molto preoccupanti perchè se davvero entreremo nella spirale della procedura i risparmiatori non solo non prenderanno i soldi nel 2019 ma ci sarà il rischio che i loro diritti vadano in prescrizione visto che la manovra non contiene deroghe.