Mustefa Bali, portavoce delle SDF (Forse Democratiche Siriane), ha dichiarato questa mattina che il villaggio di Baghuz, da mesi sotto assedio, è finalmente in mani curde e che il califfato è ormai sconfitto. “Le Forze democratiche siriane dichiarano la totale eliminazione del cosiddetto califfato e la sconfitta territoriale al 100 per cento dell’Isis. In questo giorno unico, commemoriamo migliaia di martiri i cui sforzi hanno reso possibile la vittoria”, ha annunciato Bali su Twitter. La vittoria è totale e segna la fine della presenza dello Stato Islamico in Siria e, quindi, di una guerra durata quasi 5 anni che sembrava non dovesse avere mai fine. .
Baghuz, sulle rive dell’Eufrate al confine con l’Iraq, era diventata tristemente nota nelle scorse settimane per la morte di Lorenzo Orsetti, l’italiano che si era unito ai curdi per combattere l’ISIS, morto proprio durante la battaglia per la liberazione del villaggio.Adesso, c’è chi chiede un “processo di Norimberga” per i jihadisti dell’ISIS. “Questo è un momento storico, che abbiamo atteso insieme alla comunità internazionale”. Questo il commento del capo delle relazioni internazionali delle SDF, Abdel Kareem Umer, rilasciato all’agenzia DPA sulla conquista di Baghuz. “Questo non significa che abbiamo messo fine al terrorismo e a Daesh”, aggiunge. “Abbiamo messo fine a Daesh dal punto di vista militare, abbiamo messo fine al loro stato. Daesh ha ancora cellule dormienti e la loro ideologia esiste ancora nell’area sulla quale hanno governato per anni”, ha aggiunto Umer.
Una battaglia per la libertà e per la democrazia, quella contro il jihadismo, che riguarda oggi non più solo Siria e Iraq ma tutto il mondo “libero”. Ci auguriamo che l’Europa e l’Occidente siano davvero pronti e in grado di combatterla. In gioco non ci sono pezzi di terra e villaggi ma il mondo che abbiamo costruito in millenni di storia. “La libertà ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta”, diceva JFK in un suo famoso discorso a Berlino, “Ma non abbiamo mai costruito un muro per tenere dentro i nostri – per impedir loro di lasciarci.”. Queste parole appaiono ancora oggi di grande attualità e ci ricordano quali sono i valori giusti per i quali lottare.