Il caso Murri… delitto nell’alta società dell’epoca giolittiana | Parte I

Se non fosse perché ci troviamo agli albori del 1900, all’inizio dell’epoca giolittiana, e nel mondo colto della buona borghesia e della piccola nobiltà, probabilmente questa storia non avrebbe avuto la rilevanza che invece si guadagnò.

Tutto inizia quando Teodolinda Murri, per tutti Linda, bella, intelligente e colta, viene convinta a sposare Francesco Bonmartini, ricco conte con radici nell’aristocrazia terriera veneta e una cultura clericale e reazionaria. Linda no, lei non è così. Linda è figlia di Augusto Murri, uno dei più grandi clinici del suo tempo, autore di una vastissima attività scientifica, figlio a sua volta di un avvocato di orientamento mazziniano, laureato in medicina a soli 22 anni, massone e progressista. Linda così come il fratello minore Tullio, viene perciò indirizzata verso i valori della cultura laica e del libero pensiero. E’ una donna “avanti” per il suo tempo, probabilmente avrebbe bisogno di un uomo che la stimolasse, che l’aiutasse a crescere ancora, non certo di uno come il Bonmaritini che invece cercherà sempre di tenerla a freno e tarparle le ali. Inoltre, la ragazza viene da una storia d’amore finita con tale Carlo Secchi, allievo del padre, che l’ha grandemente delusa.

Linda finisce ospite da un’amica di famiglia, Teresa Crovato, per svagarsi dopo la delusione, ed è proprio Teresa a presentarle il conte e a cantare a Linda le sue lodi. La Crovato in realtà pensa di fare del bene proponendo a Linda quello spasimante un po’ timido ma molto disponibile che guarda la giovane donna con adorazione. E’ un giovane per bene, ricco, nobile. Cosa volere di più? Linda non lo sa e non è troppo convinta ma a darle la spinta finale verso il matrimonio è proprio sua madre, che la convince a fidanzarsi col conte. Tra i due c’è una fitta corrispondenza che va avanti qualche mese e che svela in maniera piuttosto chiara che Bonmartini non è un giovane educato e di buone maniere, ma anzi, cova un animo volgare, grossolano e arrivista. Eppure, nonostante ciò, probabilmente ormai travolta dall’ingranaggio che anche lei ha contribuito a mettere in modo, Linda lo sposa il 17 ottobre del 1892. Quel giorno lei è un incanto tra i pizzi dell’abito, il colorito leggermente arrossato dall’emozione, gli occhi profondi e brillanti. Di contro, il conte dopo la cerimonia beve troppo, ride sguaiatamente, parla a voce troppo alta. Suda copiosamente.

E’ l’inizio di una tortura più che di un matrimonio. I due si stabiliscono a Padova, nella casa di lui che Linda definisce “cupa e scomoda”, e non abbiamo dubbi che sia così, se non altro perché lei arriva dalla luce e dal sole della libertà, e a Padova tutto le appare nebbioso e grigio. Là, in quell’umidità che le era sconosciuta fino a poco tempo prima, Linda è lontana dalla famiglia, dagli amici, dalla città che ama, dalle sue abitudine, e si sente sempre più triste e prigioniera. L’arrivo della prima figlia non migliora le cose, proprio perché nasce una ragazzina e non il maschio che il conte desidera. Francesco detesta quella figlia e fa in modo che di lì a non molto Linda sia di nuovo in stato interessante. Nasce l’agognato erede, ma è un ragazzino rachitico e malaticcio. Insomma, sarebbe davvero un dramma se non fosse che il Bonmartini a quel punto decide di diventare medico anche lui e si vuole laureare ma non ha neanche il diploma, quindi chiede aiuto al cattedratico suocero che però gli risponde con un bel 2 di picche. Bonmartini non demorde e, non si sa come, riesce a farsi accettare all’università di Camerino. Il tutto mentre la vita familiare è diventata un inferno di litigi tanto da portare Linda ad ottenere la separazione legale il 26 ottobre del 1899.

Linda è tornata finalmente a casa, e qui riabbraccia l’uomo di cui era stata innamorata da ragazza, Carlo Secchi. I due si frequentano con la complicità anche di una cameriera, Tisa Borghi, con cui per altro l’uomo ha avuto una storia sentimentale. Nella vita di Linda è anche molto presente il fratello minore, Tullio. Laureato in giurisprudenza e in lettere, è un uomo di notevole intelligenza e cultura, tutto il contrario del conte Bonmartini, e adora letteralmente la sorella. Tullio si dedica anche alla politica, e sconfigge alle elezioni Giosuè Carducci, sottraendogli la carica di consigliere municipale. Per Tullio trascorrere il tempo con Linda è una benedizione. I due possono confrontare le loro idee, discuterne, ampliare i loro rispettivi orizzonti, confidarsi sogni e speranze. Il tutto mentre Bonmartini ottiene l’agognata laurea e torna alla carica col suocero per ottenere la riappacificazione con Linda e già che si trova, anche la carica di assistente di Murri presso l’università di Bologna. Su questo però il suocero non transige. Mette una parola buona sul matrimonio, questo sì, ma per il resto, niente…

Alla fine però, visti i buoni uffici di tutta la famiglia, compreso Tullio, i due sposi tornano insieme per il bene dei figli ma col segreto patto che ognuno continuerà la propria vita con discrezione. Ovviamente, non è così che va. Bonmartini ricatta Linda: vuole che lei interceda col padre altrimenti le porterà via i figli e tornerà a Padova con i ragazzini. Tullio si rende conto che la sorella è estremamente prostrata dagli atteggiamenti vessatori del marito. Intanto, Linda raggiunse il marito in vacanza a Venezia con i figli dalla Svizzera dove era andata con Carlo Secchi per curarsi un occhio malato portando con sé come governante Rosina Bonetti, l’amante del fratello Tullio. La situazione è molto tesa, sull’orlo di esplodere e Tullio si convince di dover eliminare Francesco se vuole salvare Linda dalla pazzia o, peggio, dal suicidio. Si organizza con Rosina Bonetti, e pensa a un agguato dove iniettare al conte del curaro che Carlo Secchi gli ha fornito. Ma quando ci prova, non riesce ad immobilizzare Francesco, che anzi si libera di lui gettandolo a terra senza accorgersi che l’altro voleva la sua morte ma convinto che si trattasse solo di una rissa.

E’ andata male. Francesco è vivo e Tullio malconcio. Ma per il conte l’appuntamento con la morte è solo rimandato.

[CONTINUA]

RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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