Coesione: è quello che emerge subito ad Atreju dalle parole, dagli atteggiamenti, dalle intenzioni dei capigruppo delle forze di maggioranza intervenuti ad Atreju nel panel “Centrodestra al Governo: visione, coesione, condivisione”. Una coesione vera nel riconoscersi, al di là dalle fake news su una possibile scissione, parte di un governo sotto la guida di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia: “Chi agita lo spauracchio del centrodestra diviso – dice Romeo, capogruppo Lega al Senato – resta deluso”. Tutti concordano: sono normali discussioni all’interno di una maggioranza, ma con la via dialogo è stato possibile ed è sarà possibile superare le difficoltà e dare rappresentanza a quelle divisioni che, come più volte ricordato nel panel, sono la vera forza della coalizione. “La forza del centrodestra – dice ancora Romeo – è l’unione delle differenze che ci sono” e simbolo di questa unione è la prossima finanziaria che, malgrado le mille difficoltà che l’Italia si trascina dopo anni di malgoverno e nonostante i ritmi serrati, riuscirà a portare a casa: “Abbiamo rivolto gli sforzi – dichiara Malan – sui punti principali” come riduzione delle imposte e sostegno alle famiglie e alle madri, con l’obiettivo di mantenere il ritmo con gli ottimi risultati economici ottenuti quest’anno.
Non sono mancate le risposte ai rimproveri della sinistra, che accusa la maggioranza di non essere unita. “Siamo un’alleanza, e non un’accozzaglia” dice Foti, rimarcando la coesione dell’attuale coalizione di governo contro le continue divisioni e fratture delle varie opposizioni. E anche sull’Europa, il centrodestra appare unito mettendo a tacere le voci che parlerebbero di possibili rotture in vista delle prossime elezioni comunitarie. Nullo il rischio, secondo Molinari, di ripetere quanto fatto dal governo giallo-rosso, caduto anche per divisioni in merito alla politica europea: ora il governo è composto da “forze politiche omogenee” che portano avanti le stesse battaglie, ad esempio contro le derive green, ed è univoca la volontà degli intervenuti di voler far rinascere l’Unione Europea: da Europa dei burocrati a Europa delle Nazioni.