Il Convegno di Gioventù Nazionale sull’importanza del Mar Mediterraneo: con Sara Kelany e Fabio Roscani

Il Mar Mediterraneo connette attraverso le sue acque una varietà di civiltà diverse, tanto che nel corso del tempo è stato il principale scenario storico di conflitti e fenomeni commerciali fondamentali per lo sviluppo di una storia degna di essere definita mondiale. Ancora oggi la sua importanza rimane un punto fermo dei nostri giorni, ma la cura nei suoi confronti e l’utilizzo corretto di questa risorsa sono spesso distanti dalla concezione proficua da intendere. Ora che l’Italia sta cercando di riallacciare i rapporti con il Medio Oriente attraverso il Piano Mattei, sarà necessario sfruttare questo momento per tornare protagonisti della storia per costruire un futuro migliore per noi e per le civiltà vicine.

Ieri in un palazzo situato sulla costa tirrenica nella località di Ostia, si è svolto il nuovo Convegno di Gioventù Nazionale sull’importanza dell’ambiente mediterraneo come centro nevralgico delle civiltà che ne condividono l’utilizzo. Mattia Rocco, moderatore e relatore della Sede politica di Garbatella ha introdotto il discorso per entrambi gli invitati: Fabio Roscani, deputato di FdI oltre che Presidente di Gioventù Nazionale e Sara Kelany, deputata di FdI e responsabile per l’immigrazione.

Fabio Roscani ha iniziato il proprio discorso augurando un buon anno di militanza ai ragazzi presenti per ascoltare la convention, definendo l’Italia come una “piattaforma naturale all’interno del Mediterraneo”, consapevole del fatto che la storia mediterranea abbia contribuito a costruire la storia della nostra civiltà.

La volontà del Governo Meloni sarebbe quindi quella di rivalutare il mare per costruire il futuro della Nazione. Nuove idee per sviluppare un hub energetico in Europa e per vincere dunque la sfida della transizione anche dal punto di vista ecologico, facendo in modo che questo non venga più considerato come un semplice elemento costiero.

Sara Kelany ha introdotto la questione mediterraneo partendo da suo significato in lingua araba, ossia “Mare bianco di mezzo”, perché i popoli mediorientali sono abituati a distinguerlo dal Mar Rosso e ne evidenziano dunque la distinzione geografica e storica, così come l’etimologia italiana ne suggerisce l’esistenza “in mezzo alle terre”. Secondo l’On. Kelany, tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo hanno da sempre ritenuto necessaria la sua presenza come un ponte tra i popoli. Il discorso è poi virato sul Piano Mattei, già citato all’inizio dell’articolo: per anni l’Africa è stata depredata economicamente ed energeticamente da potenze orientali e non, basti pensare ai casi di Francia, Cina e Russia. Negli ultimi tempi il paese eurasiatico si è concentrato molto per costituire un’ingerenza nei paesi africani. Con ItaliAfrica lo scopo è quello di portare a termine una collaborazione in ottica di mutuo scambio, senza mai prendere in considerazione un contatto predatorio. Il fine è quello di garantire condizioni di vita favorevoli per i popoli europei ed arabi.

Stando a quanto detto da Sara Kelany: ”Mattei con il suo approccio ai popoli africani adottava un approccio completamente diverso dalle 7 sorelle, che facevano cartello sul petrolio, lasciando spazio ai paesi africani. Su questa strada Giorgia ha celebrato la cerimonia di ItaliAfrica a Roma con venti Stati partecipanti, 16 capi di stato e diverse organizzazioni internazionali”.

L’On. Fabio Roscani ha conseguentemente precisato l’importanza del turismo attraverso il Mediterraneo: ”Il mare è un elemento che attrae il turismo ma non significa soltanto turismo nautico, infatti una serie di asset ruotano intorno al mare andando oltre il turismo e in generale: basti pensare all’acquacoltura, tema per il futuro approvvigionamento di materie prime subacquee. Esiste un mondo sottomarino che ancora dobbiamo scoprire. Il mare è una forma su cui immaginare e costruire il proprio futuro, anche economico, soprattutto per le nuove generazioni. Si dice che il mare è giovane, ma il mare non ha età, questo è intergenerazionale”, bisogna quindi riscoprire “il legame identitario che c’è tra storia, cultura e territorio”. Il Mediterraneo è quindi un ambiente trasversale, capace di fornire molti sbocchi a chi decide di usufruirne equilibratamente, senza danneggiarlo inutilmente.

Il moderatore Mattia Rocco ha poi sollevato un argomento importante sulla questione migratoria, chiedendo se Fratelli d’Italia stia veramente rispettando gli impegni presi dall’insediamento nel 2022. A questa domanda ha risposto Sara Kelany con: ”Leggete i dati, li stiamo rispettando. Non c’è un immigrato che non starebbe meglio a casa propria. Il migrante – a meno che non sia un furfante – è costretto ad emigrare e noi dobbiamo evitare che questo accada ancora. Le cooperative rosse fino ad oggi i centri d’accoglienza. Noi (con la politica migratoria) abbiamo salvato centinaia di vite, ricordiamocelo quando ci dicono che siamo razzisti”. Idee chiare sull’immigrazione incontrollata, ma anche sulle responsabilità istituzionali: spesso l’Italia viene definito un paese razzista, talvolta inspiegabilmente anche da chi lo abita. Questi sono forse inconsapevoli del fatto che i richiedenti asilo per motivi legati alle persecuzioni non siano equiparabili agli scafisti che sfruttano attraverso la menzogna le persone convinte di poter trovare un mondo migliore nel nostro continente. Fare i conti con la realtà a volte è difficile, ma ci sarà sempre chi con la forza delle proprie azioni dimostrerà i grandi inganni celati sotto il bitume dell’ipocrisia.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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