Il DDL sull’Intelligenza Artificiale approvato al Senato: la replica di Alessio Butti alle accuse di Matteo Renzi

Ieri, l’Aula del Senato ha dato il via libera al Disegno di Legge sull’Intelligenza Artificiale (DDL AI), un provvedimento destinato a regolamentare l’uso di questa tecnologia strategica in Italia, con 85 voti favorevoli e 42 contrari. Il testo, che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva, rappresenta un passo significativo per il Paese nel bilanciare le opportunità offerte dall’AI con la tutela dei diritti fondamentali e la sicurezza nazionale. Tuttavia, l’approvazione non è avvenuta senza polemiche, con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che ha accusato il Governo di aver subito pressioni esterne nella gestione del dibattito parlamentare. Accuse prontamente respinte dal Sottosegretario con delega all’Innovazione, Alessio Butti, in una dichiarazione che ha fatto chiarezza sulla posizione dell’esecutivo.

A pochi minuti dal voto in Senato, Alessio Butti ha risposto con decisione alle insinuazioni di Renzi: «l’accusa di Matteo Renzi è completamente infondata. Non sono arrivate telefonate da Chigi né da qualsiasi altra autorità, a me o ai relatori, per influenzare il dibattito sull’emendamento in questione al DDL Intelligenza Artificiale approvato pochi minuti fa in Senato.» Il Sottosegretario ha sottolineato la trasparenza con cui il Governo ha operato, ribadendo che ogni scelta è stata presa nell’interesse esclusivo del Paese. «Abbiamo lavorato per garantire che le infrastrutture digitali nazionali siano sicure, efficienti e sotto il controllo dello Stato, senza subire pressioni di alcun genere», ha aggiunto, evidenziando l’impegno per una governance solida dell’AI.

Butti ha poi inquadrato il provvedimento in una prospettiva più ampia: «la tutela della sovranità tecnologica è una priorità concreta e condivisa a livello europeo, e non può essere ridotta a una polemica politica priva di fondamento.» Con queste parole, ha voluto smontare le critiche, presentando il DDL come un tassello fondamentale di una strategia pragmatica volta a posizionare l’Italia come leader nel panorama tecnologico internazionale.

Il DDL sull’Intelligenza Artificiale, approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 aprile 2024, si compone di 26 articoli e affronta cinque aspetti principali: la strategia nazionale, la definizione delle autorità competenti, le azioni di promozione, la tutela del diritto d’autore e l’introduzione di sanzioni penali per l’uso illecito dell’AI. 

Tra le novità più rilevanti, il testo istituisce l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) come enti regolatori, evitando la creazione di un’autorità ad hoc e sfruttando competenze già esistenti. Inoltre, prevede un investimento di un miliardo di euro per potenziare l’ecosistema italiano dell’AI, con particolare attenzione alle imprese innovative e alla protezione dei dati dei cittadini.

Il provvedimento si allinea al Regolamento UE sull’AI (AI Act), integrandolo con norme specifiche per il contesto italiano. Tra i principi cardine del DDL figurano la trasparenza, la proporzionalità, la sicurezza e la non discriminazione, con un focus sulla centralità dell’autodeterminazione umana nell’uso della tecnologia.

Con l’approvazione al Senato, il DDL sull’Intelligenza Artificiale si avvia verso la Camera. Il testo rappresenta un tentativo ambizioso di coniugare innovazione e sicurezza, posizionando l’Italia tra i primi Paesi europei a dotarsi di una normativa specifica sull’AI dopo l’entrata in vigore dell’AI Act. L’investimento economico e la scelta di una governance duale (AGID e ACN) testimoniano la volontà del Governo Meloni di affrontare una delle trasformazioni più rilevanti dell’epoca contemporanea con una visione chiara e strutturata.

Resta da vedere se le polemiche sollevate dalle opposizioni influenzeranno il dibattito alla Camera o se il percorso del DDL proseguirà senza intoppi. Quel che è certo è che grazie al lavoro del Sottosegretario Butti l’Italia sta giocando un ruolo da protagonista nel futuro dell’intelligenza artificiale, con un occhio alla competitività e uno alla tutela dei propri cittadini.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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