Il futuro è il lavoro. Affermazione o interrogativo?

Nella terza giornata della manifestazione di Fenix si discute di uno dei temi più caldi: il lavoro, che troppo spesso e per troppo tempo non è stato affrontato con i giusti termini nelle agende politiche nazionali.

Ma oggi, grazie al Governo Meloni, il lavoro e la sua dignità tornano centrali.

Si è finalmente è capito che, in molti casi, non è l’assenza di lavoro il problema, ma la mancanza di un rapporto adeguato tra domanda e offerta.

L’onorevole Marta Schifone, capogruppo della Commissione Lavoro alla Camera, apre il dibattito concentrandosi sulla recente proposta di legge in tema Stem, sottolineando come nei confronti delle materie STEM (che sta per science, technology, engineering and mathematics) “c’è un pregiudizio e uno stereotipo che va superato. A volte queste discipline vengono addirittura considerate inadatte alle ragazze. Dobbiamo invece raccontare loro che ci sono tante donne che hanno avuto successo grazie alle materie tecnico-scientifiche. Le ragazze devono sentirsi libere di scegliere questi percorsi: la scuola, l’università e la professione fanno parte di un’unica catena il cui filo rosso che le unisce è l’orientamento il cui anello debole è la comunicazione. Dobbiamo divulgare la narrazione che studiare queste competenze conviene. Queste discipline comportano un incremento reddituale importante in termini lavorativi e permettono un accesso al mondo professionale più veloce e facile”.

Impossibile in questo panel non citare la misura fino ad ora più consistente sul tema, ovvero il dl Lavoro. Su questo, l’onorevole Rizzetto conferma: “Il dl lavoro è la prima architrave del Governo Meloni”. Aggiunge “Abbiamo dato una prima risposta molto forte, ovvero quella della decontribuzione”. Ma non solo, perché il Governo ha anche deciso di investire sulla formazione, fornendo ai cittadini 350 euro mensili per rendersi attivabili nei confronti del mercato del lavoro, cosa che “non si era mai vista”. Infine, “Formazione, orientamento e sicurezza”, questa la sintesi dei tre pilastri che devono guidare l’azione del governo quando si parla di lavoro e di sicurezza sul lavoro.

Infine, attenta analisi da parte di Ylenja Lucaselli, deputato di FdI, che dal palco dichiara:
“Partecipare alla vita pubblica e contribuire al benessere della collettività lo si può fare se si
partecipa alla vita lavorativa. Questo è un dovere, non soltanto un diritto. Il lavoro è un diritto per ognuno di noi, ma è anche un dovere. Un dovere per il singolo e per la collettività. E questo invece negli anni è stato dimenticato”. Per questo, conclude, “partecipare e fare in modo che i giovani abbiano voglia di tornare a vedere il lavoro come una opportunità di crescita diventa inevitabilmente fondamentale”. E questo è quello che si sta facendo. “Bisogna avere la forza, la voglia il coraggio di confrontarsi”, più di ogni altra cosa. Per fortuna, “esiste una parte dei giovani italiani che hanno voglia di confrontarsi con il mondo del lavoro, di crescere, che hanno voglia di contribuire alla vita della nazione”. Sono i giovani più belli, che sono anche coloro che hanno partecipato alla quattro giorni del laghetto dell’Eur, che già non vedono l’ora di rimettersi in gioco per il prossimo appuntamento.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Leggi anche

Articoli correlati