L’emergenza alluvione rimane centrale nell’agenda governativa, non solo a parole ma nei fatti.
Appena tornata dall’ultima visita in Emilia Romagna insieme a Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni si reca a Palazzo Chigi per il 36° Consiglio dei Ministri, voluto specificamente per adottare provvedimenti in tema ambientale come anche misure nuove e urgenti di protezione civile per le zone colpite dall’inondazione.
In tema ambientale, sono state approvate “nuove disposizioni che incrementano gli sforzi per raggiungere gli obiettivi relativi alla tutela a lungo termine della salute umana e dell’ambiente, anche attraverso più rigorosi impegni nazionali di riduzione delle emissioni”, in particolare per la riduzione dell’acidificazione, dell’eutrofizzazione e dell’ozono troposferico.
Prioritaria anche l’introduzione di misure che contribuiscono a ridurre il black carbon, ossia il nero di carbonio o nerofumo, prodotto dalla combustione di prodotti petroliferi pesanti, tutti elementi causa di gravi malattie cardiopolmonari e cancerogeni.
Il Consiglio dei Ministri ha poi dichiarato lo stato di emergenza per ulteriori territori colpiti dai recenti avvenimenti meteorologici, non compresi nelle decisioni dell’ultima riunione. Ulteriori misure d’urgenza sono state dunque previste per i comuni di Fano, Gabicce Mare, Monte Grimano Terme, Montelabbate, Pesaro, Sassocorvaro e Urbino della provincia di Pesaro e Urbino. Tali interventi saranno coperti per un totale di 4.000.000 di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Anche per i territori dei comuni di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Serio e di Londa della città metropolitana di Firenze sono stati stanziati 4.000.000 di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
Le misure previste dall’ultimo CdM appaiono coerenti le une con le altre, andando ad intervenire su tematiche estremamente attuali e legate tra loro.
Da un lato, con le disposizioni in tema ambientale ci si assume l’impegno di lavorare per la nostra terra, mettendo in campo delle azioni che possano effettivamente condurre ad una maggiore sostenibilità ambientale.
Dall’altro lato, come preannunciato lo scorso 23 maggio, si interviene per fornire supporto immediato e corposo ai territori delle Marche e della Toscana che fino ad oggi erano rimasti fuori dallo stato di emergenza ambientale, poiché necessitavano, come sottolineato dal premier Meloni, di “un percorso diverso”. Percorso che a poche ore di distanza è stato prontamente messo in atto.
Le decisioni emerse da questa ultima giornata istituzionale confermano la rapidità e la concretezza con cui questo Governo sta lavorando per garantire alla popolazione delle risposte serie, che intervengono nell’immediato fornendo gli strumenti necessari ad affrontare l’attuale crisi in cui versa una parte dell’Italia, ma che sono anche delle risposte caratterizzate da una certa lungimiranza, poiché tutelano l’ambiente e contribuiscono sin da ora ad un futuro più ecologico e verde.