Il modello Meloni vince sui trafficanti di esseri umani

Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha pubblicato dei dati preliminari aggiornati relativi ai movimenti della immigrazione clandestina nel Mediterraneo e sulla rotta balcanica, che certificano una importante svolta in atto circa gli spostamenti degli irregolari e i traffici criminali che lucrano su di essi, i quali affliggono da anni le coste italiane. Il numero di ingressi irregolari di migranti nella Unione Europea nel 2024 è sceso alla curva più bassa mai raggiunta da tre anni a questa parte.

I numeri forniti da Frontex presentano un significativo calo del 38 per cento degli attraversamenti irregolari delle frontiere della UE durante l’anno scorso, arrivando al livello più basso dal 2021 quando il Covid, oltre a bloccare mezzo mondo e quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana, aveva frenato anche le migrazioni. Sono calati, come segnala inoltre il report, del 59% gli ingressi illegali dalla rotta del Mediterraneo centrale, che incide di più sull’Italia, in seguito alla riduzione delle partenze da Tunisia e Libia. Vi è poi una discesa addirittura del 78 per cento dei passaggi sulla rotta dei Balcani occidentali e tale drastica flessione è avvenuta grazie alla collaborazione fra i Paesi della regione.

I numeri in quanto tali non sono interpretabili e non ci si può costruire sopra troppa propaganda politica, peraltro, Frontex non ha interessi di parte da difendere, né in Italia e né altrove in Europa. Perciò, l’Agenzia europea per la tutela delle frontiere dà una prova puramente matematica, quindi incontestabile, di conseguenze positive derivanti dalla buona politica del Governo Meloni in tema di contrasto alla immigrazione clandestina e ai traffici orribili di esseri umani. E’ merito del “modello Meloni”, la cui bontà è stata riconosciuta di recente dai partner UE, dalla Commissione europea non votata, lo ricordiamo, dai conservatori continentali capitanati dalla premier italiana, e dal quotidiano tedesco Bild, se il Mediterraneo sta abbandonando il sinistro ruolo di teatro di business criminali e di fossa comune perché partono meno persone dai porti tunisini e libici. Gli accordi stretti in Tunisia e Libia da Giorgia Meloni in persona stanno dando i loro frutti così come il Piano Mattei.

Vince la linea del Governo Meloni che ha puntato con successo a convincere le Autorità dei Paesi nordafricani di partenza dei cosiddetti barconi a vigilare con maggiore rigore sui loro porti e a scoraggiare il più possibile i delinquenti. In cambio, l’Italia offre investimenti e sviluppo per le Nazioni africane con il Piano Mattei. Bild afferma come la premier italiana Meloni abbia fatto molto di più circa la lotta alle migrazioni illegali, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, rispetto al Cancelliere tedesco Olaf Scholz, travolto non a caso da una crisi politica. Infatti, grazie a Roma, i dati di Frontex sul calo degli attraversamenti delle frontiere UE e dell’uso della rotta balcanica parlano chiaro, i Paesi europei hanno finalmente capito quanto sia importante proteggere i confini esterni della Unione Europea e che vi sia una collaborazione continua in tal senso fra tutti i partner comunitari. Anche gli strumenti inediti come i centri di accoglienza in Albania hanno aiutato ed aiuteranno sempre di più. Sapere che l’Italia non è più il ventre molle del continente e non permette più a tutti indistintamente di entrare, ma si avvale di un filtro ubicato all’estero, priva di molte certezze i trafficanti di disperati. Visti i dati di Frontex, che non ha alcun interesse nell’esaltare l’operato del Governo Meloni, la sinistra faccia la cortesia di smettere di raccontare di sperperi di denaro pubblico in Albania. 

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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