Inclusione e valorizzazione, sono questi i punti cardine di cui si è discusso questa mattina presso la sala stampa della Camera dei Deputati, dove alle 10:00, si è tenuta la conferenza conclusiva dei progetti Kosh Amadid!: Azioni di orientamento, formazione, informazione e inclusione per migranti afghani e Nova Nadiya: accoglienza e inclusione per i rifugiati ucraini, realizzati con il contributo POR FSE Lazio 2014/2020 e coordinati da MODAVI APS-RA.
Entrambi i programmi, destinati a giovani provenienti da territori difficili, hanno visto l’impiego di forze per il raggiungimento di obiettivi fondamentali, quali la formazione, l’orientamento e soprattutto l’inserimento sul nostro territorio.
Individuazione di competenze professionali, formazione linguistica, supporto sanitario e psicologico, sono alcuni degli step trattati durante gli ultimi mesi da formatori e specialisti a supporto di migranti in cerca del proprio “posto nel mondo”, come ha ben spiegato nel suo intervento Luca Colonna, referente delle progettualità.
“Molti dei valori cari al MODAVI sono presenti in questi due progetti” – afferma il Presidente del MODAVI Francesco Piemonte – “Quelli presentati questa mattina sono i risultati di progettualità molto lunghe, ma anche estremamente formative, necessarie per una visione dell’accoglienza concreta e costruttiva”.
A fare gli onori di casa l’Onorevole Paolo Trancassini “Soprattutto, oggi, in questo difficile contesto internazionale il lavoro di Modavi acquista un valore ancora più incisivo, diventando un modello che raggiunge risultati e riesce a fornire risposte concrete. Ritengo che sia giusto valorizzare e sostenere l’attività che la vostra associazione svolge come punto di riferimento da cui dobbiamo trarre ispirazione oltre che insegnamento in maniera trasversale, superando le divisioni politiche”.
A prendere la parola è stato, poi, l’Onorevole Andrea Casu “ “Benvenuti” e “nuova speranza”, il nome stesso dei progetti rivela il volto migliore dell’Italia e dell’Europa capace di sviluppare sul territorio progetti di accoglienza e partecipazione per accompagnare chi fugge dalla guerra nell’inclusione nelle comunità. Nel rivendicare l’importanza di questi percorsi sociali e istituzionali non possiamo voltarci dall’altra parte rispetto alla tragedia che avviene ogni giorno nel Mediterraneo con 61 morti, anche nella giornata di ieri, senza nessun intervento per salvarli”.
A trarre le conclusioni il Dott. Paolo Giuntarelli, Dirigente dell’Area Predisposizione degli Interventi della D.R. Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Lazio “Purtroppo le emergenze non finiscono nel nostro mondo e noi dobbiamo farci carico delle grida di dolore che provengono da ogni dove. C’è volontà da parte dell’amministrazione regionale, a tal proposito, di prendere contatto con tutti gli enti di terzo settore, che conoscono bene le situazioni di difficoltà che ci sono in giro, vivendole in prima persona”.