Un successo su tutta la linea. Solo così si può definire il risultato della manifestazione di ieri di Fratelli d’Italia dal titolo “Più Impresa, più Italia”, avente come oggetto la firma del “Patto per lo Sviluppo“.
Boccia: importante andare nella stessa direzione
«C’è un aspetto importante: Fratelli d’Italia oggi ci convoca qui per chiederci cosa pensiamo di quel manifesto e per aprire un dibattito con i corpi intermedi. Noi siamo un grande Paese industriale che se rimuovesse parte dei suoi deficit di competitività farebbe correre tutti e questo sogno e speranza che affidiamo alla politica».
Questo il commento del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, intervenendo a Roma alla presentazione del “Patto per sviluppo, l’impresa e il lavoro” che il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha illustrato durante un convegno con i vertici delle categorie produttive.
«Partecipare a questo confronto vuol dire rispetto reciproco fra politica e corpi intermedi. Mi hanno dato vicino ai 5 Stelle e alla Lega, immagino domani mi daranno vicino a Fratelli d’Italia. Ma in realtà si tratta di rispetto delle parti, di aprire un dibattito chiaro su quali sono i provvedimenti che si condividono. Rispettare le autonomie sociali è alla base della democrazia e del primato della politica. L’importante – ha aggiunto citando Goethe- non è andare d’accordo, ma andare nella stessa direzione», ha aggiunto.
Anche Confimindustria e Coldiretti plaudono all’iniziativa
“Ringraziamo Fratelli d’Italia per questa iniziativa. Il nostro è sempre stato un Paese manifatturiero e fino a pochi mesi fa era la seconda industria manifatturiera in Europa mentre ora siamo scesi al terzo posto proprio perché i governi precedenti hanno pensato di tassare il lavoro. Invece di lavorare sul recupero dell’evasione fiscale, hanno preferito tassare due fattori importanti come il lavoro e l’energia. Hanno chiuso 750mila imprese e purtroppo ci sono stati 997 suicidi economici di cui si parla troppo poco. Finché si tassa l’energia elettrica portandola ad avere un costo dell’87% in più e un costo dell’11% più alto della media europea, l’Italia si troverà in grande difficoltà”.
Così Paolo Agnelli presidente ConfimiIndustria, tra gli intervenuti alla presentazione del “Patto per sviluppo, l’impresa e il lavoro”.
“Dal punto di vista agricolo – ha aggiunto David Granieri, vicepresidente Coldiretti – bisogna fare uno sforzo in termini di politica interna. Il settore dell’agroalimentare è un player molto importante con 43 miliardi di export e per questo dal punto di vista delle infrastrutture occorre avviare delle riflessioni perché non è possibile che oggi sia più facile trasportare dei prodotti da Barcellona a Torino che da Caltanissetta a Roma”.
Stoppani, Confcommercio: condivido il programma della Meloni
Una condivisione convinta del patto per lo sviluppo arriva anche dall’importante sigla sindacale Confcommercio. Secondo il vicepresidente di Confcommercio Lino Stoppani, infatti, il Patto per lo Sviluppo è coerente e corretto nei presupposti e negli obiettivi.
“Condivido il programma presentato oggi da Fratelli d’Italia per le nostre imprese – ha detto – Lo ritengo corretto non solo nei presupposti e negli obiettivi, ma anche nei tempi e nei contenuti. Il problema più importante da affrontare è quello della produttività delle imprese. Il nostro Paese inoltre, ha un tasso di innovazione modesto. Occorre investire di più per semplificare la burocrazia, contrastare e ridurre l’illegalità, migliorare l’accessibilità e il capitale umano. Il ruolo dell’export non è in discussione ma è indispensabile sostenere la domanda interna che rimane il vero volano della crescita del Paese. In questo senso il disinnesco delle clausole di salvaguardia è la priorità economica e politica”.
Confartigianato e Confapi: idee coincidenti con le nostre
Questo il commento di Maurizio Casasco, Presidente di Confapi dal palco della presentazione del “Patto per sviluppo, l’impresa e il lavoro” di Fratelli d’Italia
“È una grande occasione – ha aggiunto Marco Granelli, vicepresidente Confartigianato – per un’associazione di rappresentanza potersi confrontare con una forza politica come Fratelli d’Italia. Noi pensiamo a un’Europa disegnata per i bisogni delle piccole aziende e dell’artigianato dall’accesso al credito dove c’è la necessità di coinvolgere gli investitori privati alle infrastrutture che sono ferme da anni. Non ci ha aiutato il Codice degli Appalti nel quale avevamo riposto fiducia ma abbiamo dovuto ricrederci”.