Il Partito Popolare Europeo blocca l’indagine sui pagamenti ai gruppi ambientalisti per promuovere il Green Deal

Il Partito Popolare Europeo (PPE) ha bloccato la proposta del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) di aprire un’indagine parlamentare sui contratti milionari tra la Commissione Europea e organizzazioni non governative (ONG) legate al Green Deal. Questa iniziativa mirava a chiarire se fondi pubblici fossero stati utilizzati per finanziare gruppi ambientalisti, che hanno fatto pressioni a favore di questa agenda climatica. 

Il leader del PPE ha inviato una comunicazione interna ai suoi eurodeputati esortandoli a respingere la richiesta della commissione d’inchiesta, sostenendo che era già in corso un audit interno sull’uso di questi fondi. Tuttavia, alcuni hanno avvertito che un’analisi interna non avrebbe l’indipendenza e la trasparenza che garantirebbe un’indagine parlamentare formale. 

Lo scandalo ruota attorno alle accuse secondo le quali la Commissione Europea, durante la gestione di Frans Timmermans, avrebbe canalizzato denaro dei contribuenti verso ONG, con l’obiettivo di promuovere regolamenti più severi in settori chiave come l’agricoltura e l’industria, secondo un’inchiesta condotta dal più importante quotidiano olandese, De Telegraaf.

Documenti recenti rivelano che almeno 700.000 euro sono stati destinati a campagne per limitare l’uso di pesticidi e fertilizzanti sintetici, oltre a imporre quote più rigide sulle emissioni di carbonio, misure che hanno suscitato un profondo malcontento tra gli agricoltori europei. 

Oltre a questa cifra iniziale, le stime indicano che negli ultimi anni sono stati trasferiti più di 4 miliardi di euro ad enti ambientali allineati con la strategia del Green Deal. Organizzazioni come Greenpeace e il World Wildlife Fund (WWF) hanno ricevuto finanziamenti milionari, spesso senza un controllo chiaro sulla loro destinazione e giustificazione. 

A riguardo, Timmermans ha dichiarato: “Non ho visto alcuna prova di ciò che è stato detto e si tratta di decisioni che non conoscevo e alle quali non ho partecipato. Ma bisogna essere chiari: questo è un attacco alla società civile che alla destra non piace”.

Nel frattempo, la sinistra ha avanzato una controproposta: se si dovesse indagare sul finanziamento delle ONG ambientaliste, dovrebbero essere esaminati anche i fondi destinati alle associazioni industriali e imprenditoriali, al fine di valutare l’influenza del settore privato nella formulazione delle politiche dell’Unione Europea. 

Negli ultimi anni, l’agricoltura e l’industria europea sono state gravemente colpite da tutto il delirio ideologico del Green Deal. Ossessionati dalle emissioni di CO₂, si finisce per acquistare sempre più prodotti dal più grande responsabile dell’inquinamento, la Cina.

È ora che il buon senso torni a prevalere nell’Unione Europea e si faccia piena luce su queste inaccettabili manovre “lobbistiche”.

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Candela Sol Silva
Candela Sol Silva
Studentessa di ingegneria, giornalista e intervistatore. È stata responsabile della campagna elettorale e addetta stampa del candidato alla Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia in Sud America, Vito De Palma, alle ultime elezioni del settembre 2022.

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