La sinistra sembra aver voltato pagina. Sembra, appunto: perché per la propria (personalissima) narrazione, si è scelto di passare dal pericolo totalitarista alla censura dell’informazione. Non un grande cambiamento, dunque, soprattutto considerando che entrambe le tesi sono false. Le polemiche della sinistra, in particolare del PD, sono tornate a colpire il Tg1, reo ancora una volta di aver dedicato fin troppo tempo e fin troppo servizi ai partiti di maggioranza e agli esponenti del governo. L’ira dei dem era risorta già venerdì sera, quando il Tg avrebbe dedicato troppi minuti al ministro Lollobrigida, in occasione del lancio del cibo italiano verso la Stazione Spaziale Internazionale. Ora, un nuovo capriccio, la cui illogicità viene fuori limpidamente dalle parole degli esponenti dem: “Il Tg1 – scrivono – è stato l’unico telegiornale a non aprire con il discorso di Mattarella sul Giorno della Memoria. In compenso ha aperto con una grande bugia: l’annuncio di una prestazione universale da mille euro per 14 milioni di anziani, quando in realtà quella prestazione toccherà solamente a 25 mila italiani. Una bugia vergognosa che prende in giro gli italiani e che serve al governo e alla meloni solo per propaganda elettorale”.
Non si smentisce neppure il leader Elly Schlein, che sceglie di unirsi alle polemiche: “Dobbiamo difendere la libertà di stampa” dice l’italio-svizzera, menando al Presidente del Consiglio un fendente che non fa onore al capo dei dem: “Guardando la televisione pubblica – spiega – Giorgia Meloni sembra diventata la regina delle televendite, ispirandosi a Wanna Marchi. Ma la TV pubblica non può essere Telemeloni”.
Insomma, a fronte di un maggiore pluralismo finalmente raggiunto dopo anni di pensiero unico, la sinistra si lamenta ergendosi a paladina della libertà d’informazione. Dure le risposte degli esponenti di Fratelli d’Italia: “Schlein è obbligata a queste battute nel disperato tentativo di ammortizzare l’antipatia che trasmette” ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti. Nel merito ha poi asserito che “sminuire e irridere per puerile esibizione cabarettistica misure che prevedono stanziamento di oltre un miliardo in due anni è offensivo nei confronti dei destinatari”.
La risposta tuttavia più corposa e significativa arriva proprio da Unirai, il sindacato dei giornalisti liberi della Rai, che tanto provocatoriamente quanto ironicamente invita i dem “alla prossima riunione di sommario del Tg1 perché possano dettare argomenti e titoli del notiziario”. Il sindacato denuncia il grave attacco alla libertà d’informazione perpetrato da chi a parole di dice a difesa della stessa. Unirai risponde alla questione spiegando che il servizio nasce con l’intento di esporre le “linee generali della misura”. Una misura che “comprende l’assistenza domiciliare approvata come sottolineato nel servizio senza voti contrari sia alla Camera che al Senato”. Insomma, le solite critiche pretestuose e tutta fuffa della sinistra.