Il programma di Geert Wilders spaventa i progressisti europei: ecco perché

Il PVV (Partito per la Libertà) ha trionfato nelle elezioni olandesi, generando preoccupazioni e polemiche. Considerato "Ultra-destra" e antieuropeista, il leader Geert Wilders, della fazione Nazional-Conservatrice, è stato accusato di "Islamofobia".

L’ odierna vittoria del PVV in Olanda (Partito per la Libertà) alle elezioni nazionali è stato visto come un pericolo non solo dalle opposte fazioni, ma anche a livello mediatico: c’è chi addirittura definisce il suddetto partito come di “Ultra-destra” e addirittura antieuropeista.

Geert Wilders, ideatore e segretario della fazione Nazional-Conservatrice – uscita vincitrice dal ballottaggio – è il volto principale della campagna politica, tacciato da molti anni di “Islamofobia”, mentre il suo programma consiste, tra i molti progetti, nel ridurre le migrazioni, controllando il territorio per evitare attacchi terroristici di matrice fondamentalista-islamica.

Qualcuno insiste sulla possibile deriva anti-UE, tuttavia non è possibile prevedere le mosse di un governo che ancora non ha avuto modo di insediarsi e di prendere gli adeguati provvedimenti amministrativi a livello nazionale.

Siamo davanti all’ennesimo caso di “Ipocondria politica globalista”, probabilmente scatenata da un’Europa che ha deciso di risorgere, votando i partiti intenzionati a portare avanti battaglie politiche identitarie e conservatrici.

Peraltro, in un video pubblicato dall’ANSA, Wilders spiega di non aver mai proposto l’uscita dall’Unione Europea, smentendo tutte le fonti inattendibili, ben pronte a giudicare l’operato altrui, senza attendere neppure l’inizio dei lavori: d’altronde, nel nuovo millennio, il “processo alle intenzioni” è il manifesto della disinformazione mediatica.

È alquanto probabile che il fallimento delle idee globaliste stia gradualmente livellando il campo di gioco e che le coscienze comuni abbiano deciso di affidare il proprio futuro a coloro che riescono a conciliare sia la Teoria che il pragmatismo nell’applicazione dei loro progetti.

A volte sembra quasi che le sinistre europee pretendano di governare al posto degli altri, come se le sconfitte subite sul campo siano frutto di una concorrenza sleale: che possa piacere o meno, la democrazia è un sistema ricco di alternative, se ne facciano una ragione gli invidiosi.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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