Il ritorno di Goldrake: operazione nostalgia riuscita o grande delusione?

È tornato, anche sugli schermi delle televisioni italiane, uno dei cartoni animati più amati degli anni Settanta. È Goldrake, il robot che mangiava libri di cibernetica e insalate di matematica e andava a giocare su Marte, che farà di nuovo compagnia ai bambini di ieri e di oggi. 

La nuova serie, ispirata al manga giapponese “Go Nagai” come quella che andò in onda nel nostro Paese a partire dal 1978, è iniziata in prima serata su Rai 2 il giorno della Befana con le prime quattro puntate in prima visione assoluta, che hanno ottenuto un grande successo di pubblico (le hanno viste oltre un milione di persone, 5,1% di share). I prossimi appuntamenti saranno domenica 12 gennaio e domenica 19 gennaio, come indicato nella programmazione di Rai Play. Successivamente, tutte le puntate saranno disponibili in streaming.

Non sappiamo ancora se la serie risponderà alle aspettative dei tanti che hanno in passato amato le avventure del primo vero cartone animato giapponese arrivato in Italia a contrastare il monopolio Disney. E nemmeno se chi la vedrà oggi per la prima volta, dato che di acqua sotto i ponti, quanto a prodotti derivati dai manga ne è passata tantissima sotto diversi punti di vista, rimarrà affascinato da Goldrake. Per un giudizio reale e spassionato, aspettiamo di vedere tutte le puntate.

Come sottolineato sul sito della Rai, “l’uscita di Goldrake U promette di essere fedele allo spirito della prima serie, pur creando nuove storie e nuovi personaggi, in modo da avvicinare i fan della storia originale e anche conquistare nuovi spettatori che scopriranno l’universo di Goldrake per la prima volta”. Ci auguriamo che sia così. Senza fare spoiler, cercando qua e là in rete qualche giudizio critico, abbiamo letto su Il quotidiano di Puglia: “Non aspettatevi un sequel o un semplice restyling. Gli esperti lo chiamano reboot, cioè rilancio: storie nuove con personaggi che conosciamo. Rivisti, ancora più belli, più vicini alle tendenze del design animato dei nostri tempi. Non gridate allo scandalo se la memoria sarà parzialmente violata: conta che lo spirito originario sia salvo e chi ha visto in anteprima la serie ci mette la mano sul fuoco. Conta che Goldrake sia tornato”. 

Secondo altri la valutazione del prodotto non è positiva. In un articolo recensione su movieplayer.it è scritto infatti che “le animazioni dei personaggi umani e i disegni in generale sono spesso mediocri” e “la qualità tecnica resta sempre piuttosto bassa, anche se alcune sequenze di combattimento sono di buon livello”. Inoltre sembra che la serie sia “molto più interessata a raccontare le dinamiche emotive dei personaggi, in alcuni momenti con derive romantiche più simili a una storia d’amore che a un racconto di guerra tra robot giganti” e pare che non manchino, a detta di chi l’ha vista, difetti di sceneggiatura e mediocrità diffusa. L’impressione, dunque, è che si sia voluta sfruttare la passione e il ricordo di un grande successo del passato, con il quale però il nuovo prodotto ha poco o nulla a che fare.

La domanda è: ci troviamo di fronte ad una riuscita “operazione nostalgia” o ad una grande delusione? La speranza (temiamo vana) è che si tratti dell’ennesima interpretazione di un enorme successo del passato secondo i dogmi del “politicamente corretto”. A chi vedrà la serie la sentenza.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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