Saranno 35 milioni i lavoratori che, quest’anno, riceveranno la tredicesima. Numeri in aumento rispetto al 2022, quando i ricettori furono 33,9 milioni. Questo aumento, di 1,1 milioni di lavoratori, è accompagnato anche dalla ben più significativa crescita quantitativa del compenso: dei 35 milioni di ricettori, infatti, ben 10 milioni vedranno crescere l’ammontare della tredicesima, per un totale di 53,9 miliardi di euro che, eliminati i 13 miliardi che saranno versati per il fisco, si tramutano in 40,7 miliardi. L’aumento totale è di circa 5 miliardi sull’ammontare netto rispetto alle cifre del 2022, anno in cui buona parte della tredicesima fu spesa inevitabilmente in bollette e affitti, data la crescente inflazione.
Questo inverno sembra prospettarsi qualcosa di diverso: sperano – e fanno bene – i produttori in un aumento della spesa in vista delle feste di Natale, tempi in cui si realizza un terzo del fatturato per molti commercianti, soprattutto dopo i segnali incoraggianti di fine novembre, periodo del Black Friday che, da oltreoceano, fa sentire il proprio peso anche in Italia (ben 19 milioni gli italiani che si sono mobilitati negli acquisti). L’aumento dei ricettori della tredicesima e, in contemporanea, l’aumento del suo ammontare sono dovuti a due fattori in particolare: secondo gli studi dei centri di analisi e delle associazioni dei commercianti, ad influire sul numero di chi usufruirà del compenso è stato l’aumento dell’occupazione, che cresce ormai da due anni, mentre l’ammontare della tredicesima è incrementato per il taglio del cuneo fiscale. Ancora difficile da quantificare quanto nel dettaglio ogni italiano riceverà in più rispetto all’anno scorso, ma la riduzione del 6% e del 7% per chi guadagna sotto, rispettivamente, i 25 mila e i 35 mila euro all’anno, si farà sentire anche sulla tredicesima.
La spesa, infine, è in aumento da inizio anno: +0,6% nei primi mesi dell’anno. Ora, sotto Natale, si attende il boom, con le stime che valutano quasi un ritorno ai valori del 2019, prima della pandemia, anno in cui i consumi medi da tredicesima per famiglia si attestarono intorno a 1.900 euro. Quest’anno si calcola un fiducioso 1.882, contro il calo a 1.598 euro dello scorso anno. È attestata anche nei dati, quindi, la buona crescita dell’Italia in materia economica. Il taglio del cuneo fiscale funziona e aumenta la spesa: buone speranze per il 2024.